sabato 1 novembre 2014

La Primavera Nera del Burkina Faso rischia di diventare la Primavera Araba dell'Africa Occidentale?...




Membri dell'opposizione del Burkina Faso hanno dichiarato che le proteste di questa settimana a Ouagadougou, capitale del Paese, sono state la "Primavera Nera del Burkina Faso, simile alla Primavera Araba". Per ora il corso degli eventi sembra piuttosto simile a quello che è avvenuto durante le rivoluzioni del 2011 - piccole proteste che finiscono per diventare dimostrazioni di massa, che portano poi a un cambio al vertice del potere. Tuttavia non è chiaro se le rivolte in Burkina Faso avranno conseguenze nel resto dell'Africa Occidentale.


Durante la Primavera Araba, Paesi come Libia, Egitto e Tunisia stavano subendo le stesse difficoltà economiche, politiche e sociali che contribuirono a farli sprofondare nel caos. Uno dei fattori dominanti in tali rivolte fu la forte presenza di giovani nella popolazione. Molti dei Paesi della Primavera Araba avevano una grande popolazione giovanile che ha capeggiato le rivolte e mobilizzato gruppi politici. Essi erano le forza trainante dietro la caduta di diversi dittatori. La presenza di simili circostanze demografiche, economiche e politiche in Burkina Faso suggerisce che esse sono necessarie per far nascere una rivoluzione.
Circa il 60 per cento dei 17 milioni di abitanti del Burkina Faso ha meno di 25 anni e dopo aver speso gran parte della propria vita sotto il governo del presidente Blaise Compaoré, essi non volevano che quest'ultimo aumentasse i propri poteri. La maggior parte dell'avanguardia delle proteste in Ouagadougou proveniva dalle coorti di giovani maschi, come in Egitto e Tunisia. Inoltre, economicamente parlando, il Burkina Faso si trova in una situazione abbastanza difficile. Secondo media locali, per anni la popolazione ha mal sopportato la vasta corruzione economica: il Paese è cresciuto ad un tasso del 7 per cento nel 2012, ma metà della popolazione vive ancora sotto la soglia della povertà.
Ciononostante il Burkina Faso si trova in una regione i cui Paesi non hanno un ambiente favorevole alla nascita di proteste di massa. Quando le proteste della Primavera Araba iniziarono nel Nord Africa, molti analisti predissero che quelle rivoluzioni si sarebbero mosse verso sud, dove da moltissimo tempo governano dittatori aggrappati al potere. Alcuni di questi Paesi, però, sono oggi impegnati in una crisi molto più impellente: l'Ebola. Altri invece sono sì evidentemente pervasi dalla corruzione, ma gli oppositori non riescono a istigare movimenti di massa contro i governi.
La resistenza dell'opposizione in Burkina Faso si è costruita nel corso di settimane, durante le quali il presidente aveva provato a aumentare la durata del suo mandato, ormai prossima al limite. Giovedì mattina le proteste si sono fatte violente quando membri dell'opposizione sono scesi in strada nella capitale, cercando di dare fuoco alle case degli alleati del presidente e delle loro famiglie.
Dopo due giorni di violente proteste, l'esercito aveva dichiarato venerdì che Compaoré avrebbe lasciato il potere immediatamente. In un comunicato il presidente ha detto che le elezioni si sarebbero tenute entro 90 giorni, senza però fornire dettagli su chi occuperà i posti di potere nel corso della transizione.
I poteri sono stati presi dal generale Honore Traore, ma, essendo quest'ultimo ritenuto troppo vicino a Campaoré, la situazione ha causato ulteriori proteste nel Paese. Un altro militare, il tenente colonnello Issaac Zida, ritenendo di approfittare della situazione, ha dichiarato di essersi posto alla guida del Burkina Faso.

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