domenica 9 novembre 2014

Lotta a IS, Obama ribadisce: "I 1.500 soldati non saranno impiegati in combattimento"...





Circa 1.500 altri soldati americani stanno partendo per l'Iraq, ma non combatteranno direttamente con i militanti dello Stato Islamico, ha assicurato il Presidente Barack Obama, che domenica al programma "Face the Nation" della CBS ha parlato di Iraq, Iran, immigrazione e della sconfitta dei democratici al Congresso. Le truppe supplementari raddoppiano la presenza degli Stati Uniti in Iraq porandola a poco più di 3.000 soldati.

"La fase 1 prevedeva l'installazione di un governo iracheno che fosse inclusivo e credibile", ha detto Obama. "Questo è stato fatto. Ora che abbiamo raggiunto quest'obiettivo, il nostro scopo non è più solo quello di bloccare lo Stato Islamico, ma possiamo passare all'offensiva. I raid aerei sono stati molto efficaci nell'indebolire le forze dello Stato Islamico e a fermarne l'avanzata. Ora abbiamo bisogno di truppe di terra, truppe di terra irachene per costringerli a indietreggiare. ... Le nostre truppe non sono impegnate in combattimento".
Le truppe americane forniranno supporto logistico e quando quelle irachene si troveranno a combattere gli Stati Uniti forniranno loro supporto aereo ravvicinato, ha detto Obama. Gli Stati Uniti metteranno in piedi quattro centri di formazione con l'aiuto dei membri della "coalizione", che potrebbero includere un gruppo di stati arabi che partecipano ai raid aerei contro i militanti dello Stato Islamico, ma Obama non ha specificato quali paesi saranno coinvolti. I 1.500 soldati americani contribuiranno a formare i volontari iracheni e i membri delle tribù sunnite che combattono gli estremisti, ha detto Obama.
"Non invieremo le nostre truppe sul campo di battaglia", ha detto il presidente statunitense.

(Intenational Business Times)

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