Secondo un'indagine condotta dal Guardian, migliaia di lavoratori della Corea del Nord stanno lavorando in Qatar nel settore edilizio come "schiavi sponsorizzati dallo stato".
Stando a quanto riporta il quotidiano inglese, i lavoratori della Corea del Nord che lavorano nel paese circondanto dal golfo Persico non ricevono quasi nessun tipo di retribuzione: i loro stipendi rientrano in Corea del Nord passando per le imprese di reclutamento che li hanno fatti impiegare.
Il giornale ha citato un ex ufficiale della Corea del Nord dell'esercito fuggito dal paese nel 2005 da cui si evince che le autorità nordcoreane in genere trattengono il 70 per cento dello stipendio guadagnato dai lavoratori all'estero e dopo che le spese per vitto e alloggio sono dedotte all'operaio rimane in tasca pressapoco il 10 per cento dei loro guadagni.
Un lavoratore che ha voluto rilasciare una testimonianza ha detto: "siamo qui per guadagnare soldi stranieri per la nostra nazione".
Del resto accuse di lavoro forzato nei confronti della Corea del Nord non sono nuove. Il World Factobook della CIA afferma che "lavoratori ingaggiati con contratti bilaterali siglati con i governi dei paesi stranieri sono spinti ai lavori forzati e nel caso tentino di fuggire dal paese o cercano di far trapelare informazioni all'esterno sono soggetti a rappresaglie da parte del governo".
Il Qatar, che è stato scelto per ospitare l'edizione 2022 della Coppa del Mondo, ha ricevuto svariate critiche per il trattamento riservato a decine di migliaia di lavoratori migranti nel paese del Golfo e impiegati nel settore edile.
Secondo un rapporto di Human Rights Watch, i lavoratori migranti sono soggetti ad un sistema che facilita il traffico e il lavoro forzato. In contrasto con la legge del Qatar, i loro passaporti vengono confiscati dai datori di lavoro, e il sistema della kafala che lega lo status giuridico del lavoratore migrante alla sponsorizzazione del datore di lavoro fa si che i lavoratori non possono lasciare il paese se non ottengono un visto di uscita dallo sponsor.
Il Qatar ha una popolazione di circa due milioni di persone, ma solo il 10 per cento circa di questi sono cittadini del paese. Secondo un rapporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, il 94 per cento della forza lavoro del paese è rappresentata da immigrati.
In vista della Coppa del Mondo, secondo quanto ha riportato il Business and Human Rights Resource Center, il paese sta spendendo circa 100 milioni di dollari per progetti di infrastruttura. A maggio il governo ha ammesso che circa 1.000 lavoratori immigrati sono morti per arresto cardiaco nei precedenti due anni.
Un portavoce del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali ha rilasciato una nota, ripresa dall'inglese Indipendent, secondo cui si stanno prendendo molto seriamente tutte le questioni legate agli stipendi dei lavoratori, affermando che ci sono circa 3.800 lavoratori registrati della Corea del Nord e che al momento non si sono registrate lamentele sulle loro paghe e sui loro trattamenti.
"Il Qatar è determinato per continuare a migliorare le condizioni per tutti coloro che lavorano nel paese, e continuerà a lavorare in cooperazione delle NGO (organizzazioni non governative), aziende e altri governi per fare in modo che ciò avvenga", è stato riportato nella nota.
(International Business Times)

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