I bilanci delle donne yazide vittime di violenza da parte dei guerriglieri Isis. Donne stuprate o ridotte in schiavitù.
Non si arrestano le testimonianze dei maltrattamenti subiti da parte dello Stato Islamico da gente comune, spesso minori, in Siria come in Iraq (qui la storia della tribù sunnita sterminata nella provincia di Anbar). E proprio dall’Iraq arriva un reportage della CNN, in cui viene raccontato il modo duro e senza cuore in cui i guerriglieri dell’Isis, durante l’occupazione di quelle zone e la proclamazione del Califfato, sono riusciti a terrorizzare e a cambiare per sempre le vite di centinaia di ragazzine e donne.
La storia di Jana (nome inventato) è esemplare. A 19 anni, all’ultimo anno di liceo, lo Stato islamico è arrivato nel suo villaggio e all’inizio, i jihadisti hanno preteso che gli yazidi si convertissero all’ Islam. Poi, dopo aver separato i maschi dalle femmine, hanno saccheggiato gli abitanti dei loro gioielli, telefoni e soldi. Così racconta un rapporto dell’Onu. “Lo Stato Islamico ha raggruppato tutti gli uomini di più di 10 anni nella scuola locale, li ha portati fuori dal villaggio e li ha uccisi tutti”.
Oggi si pensa che il padre e il fratello di Jana facciano parte di quei morti. Alle donne invece è stata riservata una sorte diversa. Jana e altre ragazze giovani sono state separate dalle donne più adulte e portate a Mosul. Lì sono state poi chiuse in una grande casa con un centinaio di altre ragazze. Gli uomini dello Sttao Islamico venivano in questa casa, sceglievano fino a 3-4 ragazze per volta e le portavano con sé.
Il dott. Nazand Bagikhany, consigliere del governamento regionale curdo sulla questione di genere, afferma che queste donne hanno subito delle violenze fisiche e sessuali, “degli stupri sistematici e schiavitù sessuale”. Queste infatti sono state messe in vendita ai mercati di Mosul, di Raqqa, in Siria con anche delle etichette con il prezzo. Il dottore, che conduceva delle ricerche per il Centro di ricerca sul genere e la violenza dell’Università di Bristol, stima che l’Isis abbia rapito più di 2500 donne yazide (qui l’articolo per sapere chi sono gli yazidi e qui perché sono così odiati dai miliziani).
E a peggiorare il bilancio, una lista redatta da Narin Shiekh Shamo, attivista yazide istallata nel Kurdistan iracheno, che contiene i nomi di almeno 4601 donne yazide attualmente scomparse.
Pare che sia esattamente questo il bottino che Isis usa per attirare uomini nelle sue fila: donne e denaro, un binomio inossidabile.
(Il Journal)

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