martedì 4 novembre 2014

Dieci milioni di persone senza stato, l’UNHCR ha un piano...



L'agenzia dell'ONU lancia un'iniziativa per aggredire il fenomeno e ridurlo ai minimi termini entri il 2024




L’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU (UNHCR) ha lanciato una campagna per rimediare alla piaga di oltre dieci milioni di persone che nel mondo si trovano nella sgradevole condizione di «stateless» ovvero senza stato, senza una nazionalità e un passaporto.
JORDAN-SYRIA-CONFLICT-REFUGEES
SENZA UN PAESE - Ogni 10 miuti nasce un bambino privo di cittadinanza e sono proprio i bambini quelli che subiscono maggiormente questa condizione, figlia delle fughe dei profughi e troppo spesso dell’iniziativa di paesi che intendono così «scaricare» etnie sgradite, come nel caso dei Rohingyas in Myanmar: solo in quel paese sono quasi un milione le persone, autoctoni, prive di cittadinanza.
LA FABBRICA DEGLI APOLIDI PER FORZA - Ci sono poi 27 stati che impediscono alle madri di trasmettere la cittadinanza ai figli e che quindi, nel caso dell’assenza dei padri nascono e finiscono in un limbo, fantasmi a tutti gli effetti. 50.000 mila bambini sono poi nati da profughe siriane prive di documenti, bambini quindi spesso privi di certificato di nascita e bambini che non possono prendere la nazionalità del paese ospitante. I bambini sono un terzo delle persone prive di cittadinanza, una condizione che spesso impedisce loro l’accesso all’istruzione e alle cure mediche, ma anche una condizione che se non sanata li porterà a generare altri bambini nelle loro condizioni una volta adulti e a condurre vite prigioniere di questa triste condizione, che impedisce loro anche di attraversare legalmente le frontiere.
LO SFORZO DELL’ONU - L’obiettivo della campagna «I belong» (Io appartengo) dell’UNHCR è da molti considerato troppo ottimista, dieci anni potrebbero non bastare e convincere gli stati che possono e dovrebbero offrire loro un passaporto. La campagna è supportata da personaggi quali l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, premio Nobel per la Pace,  e  l’attrice Angelina Jolie, che in insieme ad altri hanno firmato l’appello «10 milioni di firme per cambiare 10 milioni di vite».  «La mancanza della cittadinanza fa sentire le persone che la loro stessa esistenza è un crimine», ha spiegato il capo dell’UNHCR Antonio Guterres, «Abbiamo l’opportunità storica di mettere fine alla piaga entro 10 anni e di restituire la speranza a 10 milioni di persone».
(Giornalettismo)

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