venerdì 7 novembre 2014

Accusata di essere una strega e bruciata viva...



È successo in Paraguay, in un remoto villaggio abitato dai Guaranì




La procura di Asuncion, capitale del Paraguay, ha confermato che nove persone sono state accusate di aver bruciato viva la quarantacinquenne Adolfina Ocampos, accusata di stregoneria.
La spiritualità dei Guaranì combina elementi tradizionali con quelli importati dai cattolici spagnoli
La spiritualità dei Guaranì combina elementi tradizionali con quelli importati dai cattolici spagnoli
BRUCIATA VIVA - Adolfina Ocampos è stata legata a un palo, poi le hanno tirato delle frecce e infine, quando era ancora viva, le hanno dato fuoco. Prima però era stata processate e condannata dal capo della comunità indigena di Tahehyi, una località a quasi 300 chilometri dalla capitale. La zona è dimora dei Mbya Guarani, un gruppo della grande famiglia dei Guaranì, presenti in quasi tutta l’aera coperta dalla foresta fluviale sudamericana, che si autogovernano secondo le loro tradizioni, ma ovviamente nei limiti posti dalla legge e dalla costituzione del Paraguay.
NOVE ACCUSATI - La procura ha accusato nove uomini di omicidio di primo grado, dopo che gli stessi hanno riconosciuto di aver ucciso la donna. L’episodio non è comune in Paraguay, tanto che non se ne ricordano di simili negli ultimi decenni, i 20 gruppi etnici del Paraguay sono in genere pacifici e tolleranti. Lo stesso non si può dire del resto del mondo, dove episodi simili si ripetono con frequenza fin troppo elevata, per non parlare dell’Arabia Saudita, l’unico paese nel quale sono i tribunali dello stato a mandare a morte uomini e donne accusati di stregoneria.
(Giornalettismo)

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