domenica 2 novembre 2014

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO…. Soldati israeliani tentano di trattenere un bimbo di 2 anni per lancio di pietre...





Pubblicato ieri (aggiornato) 2014/02/11 11:05

GERUSALEMME (Ma’an) – Venerdì le forze israeliane a Gerusalemme Est occupata hanno tentato di trattenere due bambini palestinesi, uno di due anni e uno di nove , con l’accusa di lancio di pietre.

I soldati israeliani stavano conducendo un raid sulla casa della famiglia Jaber nel quartiere di Silwan, al fine di cercare un individuo sospettato di lanciare pietre contro di loro dal tetto, la famiglia ha detto a Ma’an. Quando i soldati sono saliti sul tetto per trattenere il presunto colpevole, però, hanno trovato un bimbo di due anni di nome Mimati Asaad Jaber, che stava giocando con la madre. Mentre stavano giocando, a quanto pare, una pietra era caduta nella strada sottostante.

Il nonno del ragazzo, che era in casa durante il raid, ha detto che il bambino stava solo giocando e che non sapeva ci fossero soldati nella strada sottostante la costruzione quando ha gettato la pietra. Dopo aver visto il bambino di due anni con la madre, però, i soldati israeliani hanno spostato la loro attenzione su un membro della famiglia vicina, di nove anni.

I componenti della famiglia Jaber hanno detto a Ma’an che, una volta che i soldati israeliani hanno scoperto che il nome del ragazzo di nove anni, Izz al-Din al-Qassam, era anche il nome di un famoso eroe nazionale palestinese e usato da Hamas come nome per le sue brigate militari – hanno cominciato a interrogarlo.

I soldati israeliani hanno tentato di arrestare il ragazzo di nove anni sulla base del fatto che egli aveva “pietre colorate” in tasca, presumibilmente per buttarle a soldati, ma quando hanno perquisito il bambino hanno scoperto che le “pietre” erano solo caramelle.

Un nuovo disegno di legge all’esame dei legislatori israeliani porterebbe a condanne fino a 20 anni, anche se non fosse possibile dimostrare che i lanciatori di pietre intendessero causare danni.

Un rapporto 2011 del gruppo per i diritti israeliano B’Tselem, nel frattempo, ha osservato che circa il 100 per cento di tutti i bambini palestinesi accusati di lancio di pietre sono condannati, in gran parte perché i minori sono tenuti in carcere per tutta la durata del processo, in modo che la pressione per il patteggiamento è alta.

L’Osservatorio della Corte Militare ha stimato che all’inizio di ottobre più di oltre 180 bambini e giovani palestinesi sono stati detenuti nelle carceri israeliane, in calo da 250 nel mese di giugno.

Secondo un rapporto 2013 del Fondo per bambini delle Nazioni Unite, Israele è l’unico paese al mondo in cui i bambini vengono sistematicamente processati in tribunali militari e sottoposti a
” trattamenti o pene crudeli, inumani e degradanti. ” Negli ultimi dieci anni, le forze israeliane hanno arrestato, interrogato e processato intorno 7.000 bambini tra i 12 e i 17 anni, per lo più ragazzi, ad un tasso di “una media di due bambini ogni giorno,” UNICEF ha detto.

Tratto da:  Il Popolo Che Non Esiste

(BoccheScucite)

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