Di Stefano Consiglio
L'inarrestabile avanzata dell'IS in Iraq e Siria, la grave minaccia rappresentata da organizzazioni terroristiche quali Al-Shebab o Boko Haram, costringono numerosi viaggiatori ad evitare diverse aree, considerate troppo pericolose anche dai più arditi. Sul sito viaggiare sicuri, offerto e gestito dal Ministero degli esteri, vengono forniti continui aggiornamenti sul grado di pericolosità di uno Stato, onde garantire la massima sicurezza possibile di coloro che intendono recarvisi per piacere o per necessità. Utilizzando i contribuiti forniti dal Ministero degli esteri, unitamente ai dati offerti da Google Maps, cercheremo di rispondere ad un importante quesito: quali sono gli Stati più pericolosi da visitare?
Per semplicità possiamo distinguere il grado di pericolosità di una nazione, cioè la possibilità che possano esservi attentati terroristici o episodi di violenza, in quattro livelli: basso, medio, alto ed estremo.
L'immagine fornisce un indicatore del grado di pericolosità dei vari paesi del mondo. Leggenda: Rosa chiaro= basso livello di pericolosità; giallo sabbia= medio livello di pericolosità; arancione scuro= alto livello di pericolosità; rosso= pericolosità estrema.
a maggior parte dei paesi del continente europeo presentano un grado di pericolosità basso, una caratteristica condivisa da tutti i 28 Stati membri dell'Ue ad eccezione della Grecia e della Francia (limitatamente alla Corsica), che presentano un grado medio di pericolosità. Un livello medio contraddistingue anche la Bosnia ed Erzegovina e la Serbia, Stati del continente europeo che non fanno però parte dell'UE. Per quanto riguarda l'Ucraina il grado di pericolosità si è innalzato da medio ad alto dopo che è scoppiato il conflitto interno tra i ribelli filo-russi e l'esercito di Kiev.
Il continente americano presenta un grado di pericolosità che differisce marcatamente tra le regioni settentrionali e quelli meridionali. Negli Stati Uniti e in Canada, infatti, il grado di pericolosità è considerato basso; una caratteristica condivisa nell'America centro-meridionale da Nicaragua, Costa Rica, Panama, Repubblica Domenicana, Cuba, El Salvador, Belize, Guyana e Guinea Francese. Tutti Stati di piccole dimensioni confinanti con grandi paesi caratterizzati da una maggiore pericolosità. In Messico, Guatemala, Equador, Perù, Bolivia, Paraguay, Cile e Argentina il rischio è considerato medio; Honduras, Venezuela, Colombia e Brasile, al contrario, presentano un grado di pericolosità elevato.
Australia e Nuova Zelanda sono tra i paesi con il livello di pericolosità più basso al mondo insieme a Polinesia, Malanesia e Micronesia, tutti Stati facenti parte dell'Oceania.
Il continente asiatico, al contrario, ospita diversi Stati con un livello di pericolosità medio-alto e alcuni caratterizzati da un'estrema violenza. Per questo l'Asia è classificato dagli esperti come il secondo continente più pericolo al mondo. Tra i paesi con un grado di pericolosità basso troviamo: il Kazakistan, la Mongolia, l'Uzbekistan, il Turkmenistan, la Corea del Sud, il Giappone, il Laos, il Vietnam, la Malesia, il Brunei, l'Oman e gli Emirati Arabi Uniti. Questi ultimi due si trovano in Medio Oriente, che occupa un'area appartenente a tre continenti (Asia, Europa, Africa) ma che per semplicità tratteremo nella parte dedicata al continente asiatico. Russia, Cina, Tagikistan, Nepal, Cambogia, Papua Guinea, Iran e Arabia Saudita presentano tutti un grado medio di pericolosità. Un livello alto caratterizza, invece, l'Indonesia, le Filippine, la Tailandia, la Birmania, l'India, la Corea del Nord, il Kirghizistan e la Turchia. Infine un livello estremo di pericolosità è stato registrato in Bangladesh, Pakistan, Afghanistan, Iraq, Siria e Yemen; tutti Stati afflitti dall'estremismo islamico e dai continui scontri tra l'esercito regolare e i gruppi ribelli. A queste nazioni deve essere aggiunta la Palestina in cui il grado di pericolosità si è temporaneamente ridotto grazie alla tregua siglata tra Israele e i leader palestinesi.
Se l'Asia è una polveriera sempre pronta ad esplodere per un conflitto religioso o una guerra di conquista, l'Africa è il paese in cui il concetto di pericolosità è stato portato all'estremo. A differenza degli altri continenti, caratterizzati da un livello massimo di pericolosità circoscritto ad un numero limitato di Stati, in Africa la pericolosità estrema rappresenta la norma. L'Africa meridionale presenta una situazione relativamente migliore dal momento che ospita sei Stati con un grado basso di pericolosità: il Sud Africa, lo Zambia, il Malawi, la Tanzania, la Namibia e il Botswana. Un grado medio contraddistingue l'Angola, lo Zimbabwe e il Gabon. Stesso grado condiviso, nelle regioni nord-occidentali, da Marocco, Senegal, Sierra Leone e Liberia. Tutti gli altri Stati africani presentano un livello di pericolosità che va da elevato a estremo, con picchi massimi registrati in Libia, infuocata dai continui scontri tra i diversi gruppi armati presenti nel paese; Nigeria, in crisi da quando nel 1999 è iniziata un'insurrezione islamica il cui scopo è quello di imporre nel paese la Sharia; Egitto, in cui il fallimento della Primavera Araba è stato chiaramente dimostrato dopo la deposizione del leader Morsi. Infine occorre ricordare la Somalia, per lungo tempo considerata il paese più pericoloso al mondo, oggi si contende questo "primato" con Iraq e Siria. La Somalia è uno Stato fallito sin dagli anni '90, quando i soldati inviati dall'ONU per garantire la pacificazione di questa nazione vennero richiamati a casa. Da quel momento la Farnesina ha sconsigliato a chiunque di recarsi in Somalia, un avvertimento che non è mutato nonostante l'elezione da parte del Parlamento del nuovo Presidente della Repubblica Somala, Hassan Sheikh Mohamud e la liberazione, da parte delle truppe dell'African Union Mission to Somalia e delle Forze di Sicurezza somale delle principali città della Somalia centro-meridionale.
(International Busuness Times)

Nessun commento:
Posta un commento