martedì 30 settembre 2014
Germania come Guantanamo Violenze sui migranti con foto...
di Mattia Eccheli
Düsseldorf La Germania, spesso indignata per i soprusi a danno dei migranti in altri paesi europei, deve fare i conti con uno scandalo maturato dentro casa, una faccenda grave, se qualcuno ha paragonato i casi di maltrattamenti come quelli che si sono registrati negli anni scorsi a Guantanamo, la prigione cubana dedicata dagli americani alla detenzione dei terroristi catturati durante la guerra in Afghanistan prima e Iraq dopo. Foto e video parlano chiaro. Un immigrato in ginocchio, presumibilmente già picchiato, accanto ad un materasso pieno di vomito che si sente chiedere se “ne vuole ancora”. Una foto che immortala un agente della sicurezza che schiaccia a terra un uomo legato, con le suole delle scarpe. Il caso è esploso con inaudita violenza ed è subito arrivato fino al governo. A farne le spese è stata immediatamente l’agenzia che si occupava del servizio di guardia in due dei centri dove sarebbero avvenute le violenze e che, a quanto pare, aveva ingaggiato alcuni elementi con precedenti penali. E così la Germania – i n o rridita per quello che accadeva a Lampedusa – adesso deve arrendersi ad un’evidenza scomoda. Ma difficile da digerire. Le violenze sarebbero state segnalate in almeno tre diversi centri (a Burbach, Essen e Bad Berleburg) per richiedenti asilo del Nord Reno Westfalia, il land più popoloso ed a guida socialdemocratica. L’ULTIMO EPISODIO riguarda due uomini della security di 30 e 37 anni, ma di una società diversa da quella coinvolta fino a questo momento. I funzionari sotto osservazione per i loro comportamenti sono almeno una dozzina. Lo scaricabarile sulle responsabilità è già cominciato e si delinea anche in Germania il grande business dell’accoglienza, perché i centri costano ed i comuni lamentano di non avere fondi e strutture a sufficienza. I privati sopperiscono in qualche modo, naturalmente con ricarichi e, a quanto pare, oltre i limiti della legalità. I politici assicurano che i colpevoli verranno perseguiti. La polizia indaga ad ampio spettro. Anche perché sull’onda dello scandalo non è da escludere una serie di nuove denunce. Come era accaduto a Guantanamo o i altri centri di detenzione, gli aguzzini non intendono sottrarsi al sadico piacere di immortalare i loro soprusi. E le immagini circolate finora sembrano già sufficientemente chiare: quelle che dovevano essere delle foto da esibire come “trofei” si sono rivelate un boomerang per coloro che si erano fatti immortalare. “SONO CRIMINALI all’opera”, ha accusato Ralf Jäger, ministro degli interno del Nord Reno Westfalia, dichiarando in una conferenza stampa che ora tutto il personale verrà indagato, ordinando ai funzionari di polizia di verificare tutti i 19 centri di accoglienza nella regione. “Non permetteremo che le persone che sono venute qui in cerca di rifugio dalle persecuzioni e dalla guerra subiscano violenze”, ha aggiunto. È emerso che uno degli indagati aveva rilasciato un’intervista nella quale indicava esplicitamente una “chiara matrice di destra” in alcuni dei propri colleghi. Anche per questo è stato sollecitato l’intervento ai più alti livelli per verificare i curriculum degli agenti ingaggiati dalle diverse società. Il governo ha fatti sapere che si aspetta circa 200mila domande di asilo per quest’an – no, la cifra più alta a partire dai primi anni ‘90. Fino alla fine di agosto, 99.592 persone avevano cercato asilo in Germania, quasi il 60% in più rispetto ai primi otto mesi del 2013.
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