Gli attacchi aerei sono stati lanciati nell’est del Paese, contro le raffinerie, fonte di risorse per il Califfo. Gran Bretagna pronta a unirsi ai raid. Francia sotto choc per l’alpinista decapitato
Nuovi raid della coalizione Usa-arabi contro l’Isis in Siria. Gli attacchi aerei sono stati lanciati nell’est del Paese, contro i depositi petroliferi, fonte di risorse per lo Stato Islamico. I raid, ha confermato poi il Pentagono, miravano proprio agli impianti petroliferi controllati dall’Isis.
«Posso confermare che le forze Usa e i partner arabi hanno lanciato altri attacchi aerei contro i terroristi dello stato islamico», ha detto il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby. «Le operazioni sono in corso e forniremo altri dettagli in seguito», ha aggiunto.
Gran Bretagna pronta a unirsi ai raid
David Cameron è convinto che la Gran Bretagna debba unirsi ai raid contro lo Stato Islamico in Iraq al fianco degli americani e dei loro alleati e ha convocato il Parlamento per decidere il `via libera´. «È giusto che la Gran Bretagna passi a una nuova fase d’azione», ha detto il premier dinanzi all’Assemblea generale dell’Onu, al Palazzo di Vetro. «Ecco perché ho convocato il Parlamento, venerdì, per consentire che il Regno Unito partecipi agli attacchi aerei internazionali contro l’Isis». L’operazione ha il sostegno dei tre maggiori partiti britannici e dovrebbe passare senza difficoltà. Cameron ieri ha chiesto aiutoi all’Iran: «Si deve dare all’Iran la possibilità di dimostrare che può contribuire a una soluzione».«I leader iraniani potrebbe aiutare a sconfiggere la minaccia» dell’Isis, ha aggiunto Cameron, che ieri all’Onu ha incontrato il presidente iraniano Hassan Rohani.
Dagli Usa 40 milioni di dollari all’opposizione moderata siriana
Gli Stati Uniti stanzieranno 40 milioni di dollari aggiuntivi per finanziare l’opposizione «moderata» siriana: lo ha annunciato il segretario di Stato Usa, John Kerry, nel orso di un incontro degli Amici della Siria all’Onu.
«Sosterremo i gruppi moderati fino a quando l’Isis sarà una minaccia e Assad sarà al potere», ha affermato Kerry, sottolineando come questi gruppi siano a giudizio degli Usa «l’unica speranza e l’unica opzione» in Siria.
Francia sotto choc, caccia agli assassini dell’alpinista decapitato
Choc e sgomento in Francia per la decapitazione di Hervé Gourvel, l’alpinista francese di 55 anni rapito domenica nelle montagne dell’Algeria e giustiziato dai fondamentalisti islamici del gruppo jihadista Jund al-Khilafa, affiliato con i terroristi dello Stato Islamico. Dall’assemblea generale dell’Onu a New York, il presidente Francois Hollande ha denunciato un assassinio «vile e crudele» ed ha assicurato che l’orrido gesto non porterà allo stop dei raid aerei francesi contro le postazioni dello Stato Islamico in Iraq. Al contrario, ha avvertito il leader di un paese sotto shock, «la mia determinazione è totale e quest’aggressione non fa altro che rafforzarla: continueremo a lottare contro il terrorismo dappertutto e in particolare contro il gruppo dello Stato islamico, che porta morte in Iraq e Siria, perseguita minoranze religiose, stupra, decapita». E ancora: «Le operazioni militari aeree continueranno per tutto il tempo necessario. Voglio che tutte le disposizioni siano prese per garantire la sicurezza dei nostri connazionali, in Francia e nel mondo». L’Algeria mobiliterà tutte le forze per trovare gli assassini dell’ostaggio francese Hervé Gourdel. «Sono entrato subito in contatto con il premier algerino (Abdelmalek Sellal) che mi ha confermato che continueranno a mobilitare tutte le forze», ha detto Hollande all’Onu.
(La Stampa Esteri)

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