venerdì 19 settembre 2014

Amnesty Internazional denuncia la tortura sistematica in Nigeria...(VIdeo consigliato ad un pubblico adulto)



Le accuse dopo la diffusione dei video che mostrato le atrocità commesse nella caccia ai Boko Haram




Dopo le accuse della trasmissione Frontline di PBS, che hanno mostrato i video con le violenze sui civili da parte dell’esercito e delle milizie costituite per resistere ai Boko Haram, arrivano le rivelazioni di Amnesty International, che accusa la polizia nigeriana di fare ricorso sistematico alle torture.
NIGERIA-UNREST-COURT-MILITARYLE ACCUSE DI AMNESTY  - Il rapporto di Amnesty International è più che preoccupante e illustra una situazione inescusabile. Niente di clamorosamente nuovo, le forze di sicurezza nigeriane sono famigerate, per quanto corrotte e inclini alla violenza, ma il rapporto si fonda su testimonianze e dati raccolti negli ultimi 10 anni e offre uno spaccato impressionante dell’amministrazione dell’ordine pubblico in Nigeria.

LA TORTURA COME ABITUDINE - Secondo il rapporto quasi ogni posto di polizia sarebbe dotato di una stanza per le torture e di un ufficiale torturatore, che si occupa senza differenza di uomini, donne e anche bambini, quando capitano. Frequente è inoltre il ricorso allo stupro, ma anche alle botte e ai colpi d’arma da fuoco, più di un prigioniero è rimasto invalido a dopo gli interrogatori. Interrogatori ai quali si ricorre per estrarre informazioni senza sapere se davvero sono in possesso del torturato, scorciatoie per risolvere i casi  e che hanno fatto meritare al rapporto il titolo di «Welcome to hell fire: Torture and other ill-treatment in Nigeria», Benvenuti all’inferno: Torture e maltrattamenti in Nigeria».
VIOLENZA E CORRUZIONE - E la polizia nigeriana non si limita a torturare i sospettati, perché spesso gli stessi sistemi sono adottati per ottenere denaro o altre utilità dai civili. Attività per lo più condotte confidando nella totale impunità, le torture non sono neppure previste come crimine dal codice penale nigeriano e il fenomeno non sembra in cima ai pensieri delle autorità. Il governo nigeriano per ora ha reagito al documentario e al rapporto di Amnesty negando su tutta la linea senza convincere, o puntando il dito contro i Boko Haram, fino a raggiungere l’assurdo di negare la commissione di crimini di guerra «perché non c’é una guerra».
(Giornalettismo)

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