martedì 19 agosto 2014
Siria, giornalista Usa decapitato dagli jihadisti "La nostra vendetta contro i raid di Obama"...
James Foley, quarantenne freelance di Boston, era stato rapito il 22 novembre del 2012. L'Is minaccia di uccidere anche un altro reporter americano, Steven Joel Sotloff, disperso dall'agosto del 2013 in Libia
DAMASCO - Orribile atto degli jihadisti sunniti. In un video dal titolo "messaggio all'America", decapitano il giornalista James Foley, 40enne freelance di Boston, rapito il 22 novembre del 2012 in Siria. Nelle immagini si vede Foley in ginocchio con una tuta arancione, come quella indossata dai prigionieri di Guantanamo con alle spalle un uomo vestito di nero. Poco dopo, si vede il corpo di Foley con la testa insanguinata poggiata in grembo.
Prima delle immagini della decapitazione, si leggono delle scritte in arabo ed inglese spiegare che questa è la prima risposta promessa a Barack Obama per i raid aerei degli ultimi giorni contro Is. Raid che hanno portato gli Usa, "su una superficie scivolosa verso un nuovo fronte di guerra contro i musulmani. Qualsiasi tuo tentativo, Obama, di negare le libertà e la sicurezza ai musulmani sotto il califfato islamico (il regime imposto da Is in parte di Iraq e Siria a fine giugno, ndr) porterà alla carneficina della tua gente".
Nel video, lo stesso Foley si rivolge ai cari accusando gli Usa e Obama di essere responsabili della sua morte. Dopo, il guerrigliero al suo fianco, che con un coltello taglia la testa a Foley, avverte che anche un secondo americano è nelle loro mani. Presentato come Steven Joel Sotloff, corrispondente di Time, disperso dall'agosto del 2013 in Libia, è indicato come la prossima vittima: "Dipende dalle prossime decisioni di Obama". Youtube ha già rimosso.
L'amministrazione Obama "non ha elementi per confermare l'autenticità del video". Lo ha detto Caitlin Hayden, la portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza della Casa Bianca. "Se la notizia risultasse vera - ha aggiunto Hayden - la costernazione degli Stati Uniti per la brutale uccisione di un innocente giornalista americano sarebbe immensa".
(R.it)
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