Di Stefano Consiglio
La Russia ci ha invasi. Questo è l'appello lanciato dal Presidente dell'Ucraina, Petro Poroshenko, al Consiglio di sicurezza dell'Onu e al Consiglio dell'Unione europea. La notizia è stata fatta risuonare su Twitter dal Consiglio nazionale ucraino di sicurezza e difesa secondo cui: "La città di Novoazovsk, al confine con la Russia, insieme ad alcune città nel sud della regione di Donetsk, è sotto il controllo delle truppe sovietiche. Inizialmente i dintorni della città e le nostre forze armate sono state bombardati dall'artiglieria russa. Poi è stato effettuato un attacco di terra da parte di due colonne di veicoli armati"
Immediata la reazione della comunità internazionale che ha fermamente condannato l'attacco portato avanti dall'esercito russo. Il ministro degli Esteri lituano ha parlato di una vera e propria invasione militare da parte della Russia, che rende necessaria un'immediata riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Al coro di critiche si è unito anche l'ambasciatore americano in Ucraina, Geoffrey Pyatt, il quale ha accusato il Governo di Mosca di sostenere militarmente i ribelli filo-russi. Recentemente, infatti, la Russia avrebbe fornito ai propri alleati in Ucraina il sistema di difesa aerea Panzir-S1, un sistema anti-missili definito "miracoloso" da chi lavora nel campo degli armamenti, in quanto capace di seguire fino a 20 bersagli contemporaneamente. Matteo Renzi, in qualità di Presidente del Consiglio dell'Ue, ha avuto una conversazione telefonica con Vladimir Putin invitandolo a ritornare al tavolo delle trattative. A questa richiesta hanno aderito anche il PM britannico, David Cameron, e il Presidente francese Francois Hollande. La Cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha invece alzato il tiro minacciando la Russia di nuove sanzioni qualora persista con la sua politica di invasione.
Nel frattempo l'esercito ucraino continua i suoi attacchi contro i separatisti filo russi. Solo nelle ultime 72 ore oltre 300 terroristi, questo è il termine utilizzato dal Governo di Kiev per definire i ribelli, sono stati uccisi. Stando ai dati raccolti dalle Nazioni Unite, dall'inizio del conflitto oltre 2 mila persone hanno perso la vita, a cui debbono aggiungersi 5 mila feriti e almeno 360 mila sfollati costretti ad abbandonare le proprie case. Oggi, 29 agosto, La NATO ha organizzato una riunione di emergenza per discutere della situazione esistente in Ucraina e delle misure che possono essere adottate per garantire l'integrità territoriale di questa nazione. L'organizzazione ha inoltre rilasciato nuove immagini satellitari che mostrano soldati russi impegnati in operazioni militari all'interno del territorio ucraino. Ciò nonostante i leader sovietici continuano a negare di aver inviato i propri militari in Ucraina, come ribadito più volte durante la riunione dell'OCSE dall'ambasciatore Andrei Kelin.
L'invasione della regione di Donetsk da parte dell'esercito russo sembra ripetere quando accaduto prima della secessione della Crimea. I continui attacchi, diretti o indiretti, portati avanti dalla Russia a danno dell'Ucraina fanno sorgere un interrogativo: perché non si riesce a realizzare una definitiva distensione dei rapporti esistenti tra questi due paesi?
Per rispondere a questa domanda occorre sottolineare le motivazioni che spingono la Russia ad intervenire in Ucraina. Due giorni fa a Minsk si è svolto un incontro tra il Presidente Ucraino Poroshenko e il Presidente sovietico, Vladimir Putin, allo scopo di garantire una de-escalation della situazione esistente in Ucraina. In questa occasione il leader russo ha manifestato la speranza che Poroshenko abbandoni l'idea di iniziare il processo di adesione all'Unione europea, optando invece per l'Unione doganale euroasiatica. Lo strumento principale utilizzato da Putin per forzare la mano al suo omologo ucraino, è consistito nel minacciare l'innalzamento dei prezzi di esportazione. Nel discorso di apertura del vertice di Minsk, infatti, il Presidente sovietico ha fatto sapere che se Kiev stringerà un accordo con l'UE, Mosca revocherà immediatamente il regime preferenziale applicato nel commercio con l'Ucraina. In questo contesto l'invasione della regione di Donetsk sembra avere lo scopo di mantenere Kiev in una situazione di disequilibrio, così da deteriorare ulteriormente le già precarie condizioni economiche del paese. In questo modo Poroshenko sarebbe costretto ad adottare delle politiche di compromesso che favorirebbero l'ambizione di Putin di creare un'unione euroasiatica che possa contrapporsi all'Ue e agli Stati Uniti.
(International Business Times)

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