Le cronache di questi giorni di guerra in Iraq e Siria riferiscono molto spesso della battaglia degli Yazidi e Peshmerga. Chi sono e cosa rappresentano
Yazidi e Peshmerga. Una setta, gli Yazidi, ed un gruppo di guerriglieri, i Peshmerga. Entrambi molto fieri e radicati nelle loro posizioni. Ne stiamo sentendo parlare da quando oltre che in Siria, l’avanzata dei jihadisti islamisti si è spostata in Iraq, nella zona nord orientale del paese.
Gli Yazidi sono circa 700 mila nel mondo ed adorano sette anglei, il principale dei quali si chiama Melek Taus, che vuol dire 2Angelo Pavone” ma che si può tradurre anche il Shaytan : e con questo nome il Corano indica il Diavolo. Ed è il motivo per cui gli Yazidi sono condannati dall’islamismo come adoratori del demonio. La maggiore presenza di yazidi si concentra nella provincia di Niniveh in Iraq, dove si stima vivessero circa 500mila esponenti di questa comunità prima dell’avanzata dello Stato islamico che ha portato almeno 200mila persone, tra cui 40mila yazidi, ad abbandonare le città di Zumar e Sinjar sotto la minaccia di morte a meno di una conversione all’Islam sunnita.
La setta si ispira al zoroastrismo, la religione dell’Iran antico, fino all’avvento dell’islam, cioè fino alla conquista araba dell’impero persiano dei Sasanidi alla metà del 7° secolo. Prende il nome dal suo fondatore, Zaratustra.
Etnicamente gli Yazidi sono curdi, la maggior parte di loro parla curdo, mentre solo una piccola parte parla arabo.
Ed a proposito di curdi una leggenda dice che ogni famiglia curda ha un Peshmerga che lo protegge. Cioè un soldato, anzi un guerriero che arriva fino “al fronte della morte” traduzione di Peshmerga. Le origini di questo gruppo di combattenti risalgono alla fine dell’ottocento quando con l’impero ottimano in via di disgregazione, i Peshmerga lottarono per ricostruire lo stato curdo che era stato distrutto.
Oggi si calco che siano circa 200 mila, addestratissimi, preparatissimi e molto ben armati visto che ricevono rifornimenti da Stati Uniti, Francia, Germania e dalla Russia gli elicotteri. Inoltre dopo la caduta di Saddam Husssein si sono ampiamente serviti dell’arsenale dell’ex dittatore. Tra i Peshmerga ci sono anche battaglioni di donne e sono utilizzati spesso per sgombrare il terreno di guerra prima di un attacco particolare. Quello che fecero prima di Desert Storm e che stanno provano a fare adesso contro l’Isis, i attesa degli aerei americani.
(Il Journal)

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