Striscia di Gaza, Nord dell'Iraq, ma anche Siria e Libano. La regione sull'orlo di un conflitto a 360 gradi.
di Maurizio Bilchi
Non c'è pace in Medio Oriente: dalla Striscia di Gaza all'Iraq, passando per Siria e Libano, a parlare sono sempre le armi, si combatte senza sosta; a Gaza dopo tre giorni di tregua sono ripresi i lanci di razzi di Hamas e gli attacchi di Israele sulla Striscia, 1900 i morti dall'inizio del conflitto; in apertura della riunione di governo a Gerusalemme, BenjaminNetanyahu ha ribadito che non saranno ripresi i colloqui di mediazione in Egitto senza lo stop ai lanci di razzi palestinesi"l'operazione continuerà e ci vorrà del tempo" afferma il primo ministro israeliano. Sempre più caldo diventa anche il fronte Iraq. Sotto i riflettori della comunità internazionale c'è l'Isis, l'autoproclamato Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, guidato dal califfo Abu Bakr Baghdadi, cresciuto sotto l'egida di Al Qaeda, con cui ha interrotto i legami lo scorso anno. Obiettivo del gruppo jihadista è la realizzazione di un unico califfato islamico nelle regioni a maggioranza sunnita non solo dell'Iraq, ma anche della Siria, e visto che la loro denominazione comprende "Levante", le mire potrebbero estendersi addirittura anche fino alla Turchia.
Migliaia di cristiani iracheni, e di altre minoranze religiose, come quella antichissima degli Yazidi sono in fuga, dopo che le loro città sono state conquistate dai miliziani jihadisti, rischiando di finire nel tritacarne Isis. E' stato necessario il ritorno, 11 anni dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, dei caccia americani nel nord dell'Iraq. " Non si fa la guerra in nome di Dio" è il grido accorato, durante l'Angelus domenicale, di Papa Francesco per le situazioni della Striscia e dell'Iraq. E non sono gli unici fronti caldi del Medio Oriente, perché in Siria, sembra che c'è ne dimentichiamo, dal 2011 è in corso un conflitto interno trasformatosi in guerra civile, che in tre anni ha causato oltre 100mila vittime, senza che nel contempo si sia trovata nessuna soluzione tra regime e ribelli. E poi c'è ilLibano, dove è sconfinata la guerra civile siriana, si combatte a nord est, al confine appunto con la Siria. Questo il fosco quadro di una regione in equilibrio sottilissimo su un conflitto a 360 gradi.
(Blastin.news)

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