giovedì 14 agosto 2014

Israele-Palestina, prolungato di 5 giorni il cessate il fuoco su Gaza...





Di Luca Lampugnani 
Terminate le 72 ore di cessate il fuoco avviato domenica a mezzanotte, la situazione nella Striscia di Gaza sembrava ormai destinata ad infiammarsi nuovamente. Tuttavia, nonostante alcuni razzi palestinesi sui territori israeliani nella notte, cui ha risposto con raid aerei l'aviazione di Tel Aviv, un nuovo accordo è stato raggiunto in extremis tra le parti, impegnate, nel frattempo, nei colloqui indiretti che da giorni si stanno tenendo al Cairo.
Stando alle principali agenzie, che citano fonti diplomatiche palestinesi, Israele e i gruppi armati della Striscia avrebbero concordato per altri 5 giorni di cessate il fuoco bi-laterale, scenario che per il momento sembra essere rispettato. Secondo Haaretz, quotidiano israeliano, non sono stati infatti riportati bombardamenti, o vittime, dalle 2 del mattino (ora italiana) di giovedì.
Intanto, se da una parte è certamente una buona notizia l'estensione della tregua, dall'altra sembra non sortire alcun effetto positivo sui negoziati in corso nella capitale egiziana. Qui, infatti, le rispettive delegazioni si trovano attualmente ad un punto morto, incapaci di trovare una base comune su cui cominciare a costruire una distensione duratura che possa porre fine ad un conflitto che, ad oggi, ha ucciso quasi 2 mila palestinesi, la maggior parte dei quali civili.
A causare questo stallo, come sempre quando si tratta di colloqui tra Tel Aviv e i gruppi armati della Striscia di Gaza, è l'intransigenza, dell'uno e degli altri, nel non voler scendere a patti su determinate questioni, come la fine del blocco per Hamas o la completa e autonoma smilitarizzazione della Striscia per Israele. Punti, questi, che in un certo senso ha tentato di affrontare una proposta preventiva dell'Egitto alle due parti, dove venivano previste misure 'soft' (non smilitarizzazione, ma passo indietro in favore di Abu Mazen, non la fine totale del blocco, ma solo un allentamento) rimandando al futuro, ad altri negoziati, un'analisi più approfondita delle rispettive richieste.

(International Business Times)


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