mercoledì 20 agosto 2014

Che cos’è l’Isis, da dove viene e dove vuole andare...



Lo Stato Islamico alza giorno dopo giorno la posta, tutti i nostri aggiornamenti sulla questione



Isis, o Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ora spesso abbreviato con Is, Stato islamico) è un gruppo terroristico guidato da Abu Bakr al Baghdadi. Dopo due violente offensive militari nel giugno e agosto 2014, il gruppo controlla oggi ampia parte del territorio iracheno e la provincia siriana di Raqqa.
Scopo dell’Isis è la creazione di un Califfato nei territori oggi formalmente parte di Siria e Iraq, in cui imporre la Sharia, la legge islamica.
Nel giugno 2014 Abu Bakr al Baghdadi ha annunciato la nascita del Califfato e si è autoproclamato Califfo.
Come si arriva alla nascita di Isis
Abu Bakr al Baghdadi succede nel 2006 ad Abu Musab al Zarqawi, ucciso in Iraq e fino ad allora capo di Al Qaeda in Iraq, falange qaedista attiva in territorio iracheno.
Al momento dell’esplosione della guerra civile siriana, Abu Bakr al Baghdadi sostiene la nascita in Siria di Jabat al Nusra (Fronte al Nusra), falange qaedista nata ufficialmente nel gennaio 2012. Jabat al Nusra nasce con l’idea di rinnovare la strategia qaedista imparando dagli errori commessi in Iraq: si sceglie una disciplina ferrea per i miliziani, si reclutano combattenti locali e non solo stranieri (come accaduto per Al Qaeda in Iraq) e si cerca un approccio più soft con la popolazione locale, cui non viene applicata immediatamente e brutalmente la legge islamica. Nell’aprile 2013 Al Baghdadi rivendica la leadership di Jabat al Nusra, che ha contribuito a creare. Nello stesso mese fonda Isis, Stato islamico dell’Iraq e della Siria, sigla che sostituisce Al Qaeda in Iraq, e afferma che Jabat al Nusra è una branca di Isis. Ma Abu Mohammed al-Joulani, leader di Jabat al Nusra, rifiuta di farne parte e si dichiara fedele ad Al Zawahiri, capo di Al Qaeda. Da questo momento si crea una spaccatura tra il gruppo Isis, non più parte di Al Qaeda, e Jabat al Nusra, che resta fedele ad al Zawahiri. 
(LINKIESTA)

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