domenica 17 agosto 2014
Nuovi raid in Iraq: si combatte a Mosul...
Non si placa la furia dei jihadisti dell'Isis: almeno 81 uomini sono stati uccisi e 180 donne rapite vicino alla città di Sinjar.
Gli aerei americani hanno condotto "con successo" nuovi raid contro obiettivi dello Stato Islamico dell'Iraq e il Levante (Isil) vicino a "Erbil e la diga di Mosul". Lo ha confermato il Pentagono, spiegando che si è trattato di "nove raid aerei" effettuati con caccia e droni. Nei raid sono stati "distrutti o danneggiati quattro mezzi di trasporto truppe corazzati, sette veicoli armati, due Humvee e un veicolo corazzato".
Intanto un nuovo crimine commesso dallo Stato islamico (i jihadisti dell'Isis) contro la minoranza Yazidi è stato denunciato in Iraq, dove almeno 81 uomini sono stati uccisi e 180 donne rapite vicino alla citta' di Sinjar, secondo fonti locali. E mentre l'aviazione americana intensifica i suoi raid sulle postazioni dei jihadisti dall'Italia arrivano i primi voli umanitari per i soccorsi ai profughi.
Le forze dei peshmerga curdi stanno avanzando verso Mosul e hanno ripreso il controllo dei villaggi di Telsqof e Risala, una trentina di chilometri a nord della città. Lo riferisce il sito curdo Rudaw, citando un comandante locale. L'avanzata giunge dopo che ieri le forze aeree americane hanno iniziato a bombardare postazioni dell'Isil vicino alla strategica diga di Mosul.
Fra le forze dei peshmerga, ovvero "quelli che affrontano la morte", c'è anche un battaglione di donne le forze curde. Sono 550 le soldatesse del secondo battaglione, guidato dal colonnello Nahida Ahmad Rashid che si addestrano a Sulemanya, nel Kurdistan iracheno, e si dicono pronte a battersi. Sono tutte volontarie e molte di loro sono sposate e madri di famiglia.
"Ho una figlia di dieci anni e quando vede i video degli attacchi dell'Isil su Facebook e su Internet mi dice: mamma quando andrai a combattere in prima linea, portami con te", ha raccontato recentemente alla Bbc il colonnello Rashid. "Molte donne si presentano volontarie - ha spiegato ancora il colonnello - vengono perché vogliono difendere le donne nelle aree di conflitto". "È un onore far parte di un paese islamico moderno che permette alle donne di difendere la patria", ha dichiarato al New York Post un'altra soldatessa, che fa parte del battaglione sin dalla sua creazione, nel 1996.
(Globalist)
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