domenica 10 agosto 2014

Non solo Ebola: quali sono le cinque malattie epidemiche più letali?...



Di Stefano Consiglio 
L'ebola è stata dichiarata "un'emergenza di salute pubblica a livello internazionale". Questa la definizione fornita dall'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) i cui membri si sono riuniti per due giorni a Ginevra per discutere i criteri da seguire per il contenimento della malattia. Nel frattempo il bilancio delle vittime continua a salire. Secondo gli ultimi dati ci sarebbero 1.779 contagiati, 961 dei quali sono morti. Il Paese più colpito è la Guinea, con 367 morti e 495 casi; in Liberia 294 morti e 554 casi; nella Sierra Leone 298 morti e 717 casi. La Nigeria è l'unico di questi Stati africani in cui la malattia non si è ancora trasformata in epidemia, dato che ci sono "solamente" 2 morti e 12 casi registrati in tutto il paese. 


Il Segretario generale dell'OMS, Margaret Chan, ha sostenuto che: "l''epidemia di Ebola in corso in Africa Occidentale è la peggiore che si sia avuta in almeno 40 anni". Questa affermazione spinge a domandarsi quali siano ad oggi le cinque malattie epidemiche più letali. Per stilare questo tragico elenco terremo conto del numero di morti causati ogni anno da queste malattie.

5) Febbre gialla

La febbre gialla, o tifo iterroide, è causata da un virus diffuso attraverso la puntura di zanzare infette. Il virus attacca immediatamente il fegato causando una grave insufficienza epatica responsabile dell'ittero. La colorazione giallastra della pelle è il motivo per cui nel 1750 questa malattia venne chiamata febbre gialla. Attualmente è diffusa in Africa e Sud Americana. Secondo i dati forniti dall'OMS ogni anno circa 200 mila casi di febbre gialla vengono registrati nel continente africano a cui si aggiungono circa 100 mila casi nell'Amazzonia. Il periodo di incubazione è di 3-6 giorni, dopo di che la malattia si manifesta attraverso 2 fasi successive: la fase viremica (comunemente chiamata periodo di invasione) e la fase tossica (in cui il virus aggredisce il fegato). Il tasso di mortalità, che nella fase iniziale della malattia è pari al 5%, degenera nella seconda fase raggiungendo picchi del 50%. Ogni anno la febbre gialla causa circa 30 mila decessi. Ciò dipende, essenzialmente, dall'assenza di una terapia antivirale. La malattia, infatti, viene trattata solamente attraverso cure preventive oppure sintomatiche. 

4) Colera 

Il colera è una malattia infettiva del tratto intestinale. Il batterio che ne è responsabile viene diffuso per via orale o fecale, attraverso l'ingestione di cibi o acqua che risultano contaminati. Tra gli alimenti particolarmente pericolosi vi sono i molluschi, dato che la loro azione filtrante determina un accumulo di batteri. I sintomi della malattia si manifestano dopo circa 24-48 ore e consistono essenzialmente in una diarrea profusa che causa una forte disidratazione nel soggetto. Il 50% dei pazienti non trattati muoiono proprio a causa degli effetti causati sull'organismo dalla disidratazione. La terapia sintomatica, consistente nella reidratazione e nel ristabilimento degli squilibri elettrolitici, consente di abbassare drasticamente il tasso di mortalità fino a valori pari all'1%. Purtroppo in molti paesi in via di sviluppo, in cui non vengono fatte diagnosi accurate né forniti farmaci o soluzioni reidratanti, il tasso di mortalità raggiunge picchi del 60%. La malattia è radicata nelle aree dell'India e del Bangladesh mentre si diffonde in Europa, Africa e America solamente durante fasi di pandemia. Secondo i dati dell'OMS questa malattia ha causato dal 2010 fra 100 mila e 130 mila morti ogni anno.

3) Morbillo

Il morbillo è un'infezione causata da un virus che colpisce il sistema respiratorio, quello immunitario e la pelle. La caratteristica che contraddistingue questa malattia è l'estrema contagiosità. Il 90% delle persone non vaccinate, che condividono il proprio ambiente con un paziente infetto, finiscono per ammalarsi. A differenza dell'Ebola, infatti, il virus del morbillo viene trasmesso non solo per contatto ma anche per via aerea. I decessi da morbillo sono causati da complicazioni associate con la malattia come: otiti, broncopolmoniti, infiammazione della cornea. Secondo i dati forniti dall'OMS questa malattia è responsabile di circa 120 mila decessi ogni anno. Non esistono terapie antivirali contro il morbillo, che viene trattato attraverso cure sintomatiche. Anche in questo caso il maggior numero di vittime viene registrato nei paesi in via di sviluppo, i quali spesso non hanno i medicinali necessari a trattare le eventuali complicazioni e a mantenere bassa la febbre. 

2) AIDS

La sindrome da immunodeficienza acquisita è una malattia del sistema immunitario causata dal virus dell'HIV. Questo virus si trasmette tramite rapporti sessuali non protetti, trasfusioni di sangue, condivisione di aghi ipodermici oppure per trasmissione verticale da madre a figlio, sia durante il parto sia durante l'allattamento. Attualmente non esiste né un vaccino né una cura per l'HIV, i farmaci somministrati ai pazienti non fanno altro che rallentare il decorso della malattia, senza tuttavia agire in funzione antivirale. La prevenzione risulta il primario strumento di contenimento dell'HIV, particolarmente diffusa nei paesi più poveri, in particolare in Africa. Secondi dati forniti dall'OMS ad oggi sono all'incirca 35,3 milioni le persone che in tutto il mondo sono affette da HIV. Ogni anno circa 1,5 milioni di persone muoiono a causa di questa malattia.

1) Tubercolosi

Questa malattia affligge l'umanità da migliaia di anni. Basti pensare che tracce di TBC sono state ritrovate attraverso l'esame clinico di alcune mummie egizie. La tubercolosi è causata da diversi ceppi di microbatteri e si diffonde per via aerea attraverso la saliva espulsa con la tosse dal paziente affetto. Questa malattia colpisce normalmente i polmoni causando il tipico espettorato sanguinolento. Il periodo di incubazione di questa malattia è normalmente molto lungo. Solamente il 5% delle volte, infatti, la persona che ha contratto l'infezione si ammala rapidamente. Nella maggior parte dei casi il batterio responsabile della TBC rimane dormiente per diversi anni, generando uno stato di infezione latente. Uno dei fattori che determina l'insorgenza della malattia è l'immunosoppressione. Per questo esiste un collegamento diretto tra la diffusione epidemica della tubercolosi e i danni causati al sistema immunitario dall'HIV. Il trattamento per la tubercolosi prevede l'utilizzo di una terapia farmacologica che deve essere somministrata per periodi lunghi (fino a 12 mesi). Secondo i dati forniti dall'OMS circa 1/3 della popolazione mondiale, pari a 2 miliardi di persone, è stata infettata dal virus della tubercolosi. Ogni anno circa 2 milioni di persone muoiono di TBC, la maggior parte delle quali sono concentrate in Africa e in alcuni Stati asiatici. 

(International Business Times)

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