di Francesca Abbatiello
Di Francesca Abbatiello. Altri morti a Gaza: questa mattina è arrivata la comunicazione da parte del portavoce del ministero dell’Interno palestinese e dei servizi di emergenza, del decesso di altre cinque persone a Beit Lahiya, nel nord di Gaza.
La morte è stata causata dall’esplosione di un missile israeliano proprio mentre alcuni esperti palestinesi stavano cercando di smantellarlo.
Purtroppo, tra le vittime di cui tre palestinesi e uno di nazionalità sconosciuta, c’è anche un video-reporter italiano, Simone Camilli. Questi, lavorava per varie agenzie internazionali molto famose e in quel momento stava filmando le operazioni di smantellamento del missile prima che esplodesse. Najy Abu Murad, fratello di uno degli artificieri rimasti uccisi, si dice convinto che “l’ordigno fosse stato manipolato nell’intento di provocare vittime”.
Una tragedia che si è consumata proprio ora che è in corso una nuova tregua che dovrebbe permettere il proseguimento dei colloqui indiretti tra israeliani e palestinesi. La mediazione egiziana che sta curando questi colloqui, stava cercando di estendere di 72 ore il cessate il fuoco che scade alle 21 di questa sera, proprio per cercare di raggiungere una soluzione che miri a riportare la pace.
Sembra quindi che questa tregua non sia stata rispettata. Infatti, stamattina alcuni testimoni hanno dichiarato che la Marina israeliana ha sparato contro una barca di pescatori lungo la costa di Rafah, nel sud della Striscia. Di certo, non sono rassicuranti neanche le parole del ministro degli esteri di Tel Aviv, Avigdor Lieberman: “Israele non asseconderà alcun progetto di ulteriore cessate il fuoco se Hamas non restituirà i corpi di due soldati dispersi a Gaza, Shaul Oron e Hadar Goldin”.

Nessun commento:
Posta un commento