mercoledì 13 agosto 2014

Iraq e Siria, dramma nel dramma: il plagio dei bambini soldato nel nome di Allah...





di Raffaella Cortesia

Il plagio riguarda anche quelli nati e cresciuti in Occidente: ‘Cosa facciamo agli infedeli? Li uccidiamo’


Ormai l'usanza di utilizzare bambini da mandare in guerra si è sempre più radicalizzata nel mondo attuale. Non solo quindi testimoni di orrori, ma partecipanti attivi degli stessi. Il Medio Oriente è un'area dove i bambini sono diventati parte integrante del conflitto. Vengono coinvolti in combattimenti di Algeria, Azerbaijan, Egitto, Iran, Iraq, Libano, Tagikistan, Yemen, Afghanistan. I bambini al di sotto di 15 anni prestano servizio all'interno di gruppi islamici radicali. In Palestina sono circa il 70% dell'Intifada. Ma quello che sta succedendo in Siria ed in Iraq il fenomeno si tinge di tinte ancora più oscure, soprattutto dopo il recente caso del bambino australiano di 7 anni che tiene in mano una testa mozzata. Fotografato e postato su twitter dal padre jihadista, ha sconvolto il mondo.
Ma non è un unico caso isolato come testimonia il reportage realizzato dai giornalisti di Vice News, i quali sono riusciti a trascorrere alcuni giorni con gli jihadisti dell'Isis. Ne è emerso che, oltre ad utilizzarli nei conflitti, ne plagiano le menti per convertirli al Califfato islamico. "Cosa facciamo agli infedeli? Li uccidiamo", è il dialogo tra padre e il figlio di dieci anni, di cittadinanza belga. Il condizionamento ha come scopo quello di preparare la generazione futura al grande califfato che gli jihadisti hanno in mente di creare a cominciare dalla Siria e l'Iraq.
I precedenti
Il continente africano è l'area geografica dove ha preso il via il fenomeno, o meglio è stato osservato in larga scala. In particolare, la Sierra Leone, dove il legame bambini e guerra si è manifestato in tutta la sua durezza durante la guerra civile. In Angola è stato stimano dalle Nazioni Unite che il 36% dei bambini è stato arruolato e ha partecipato a combattimenti. Sempre le Nazioni Unite hanno stimato che nel corso della guerra liberiana, sono stati ventimila i bambini coinvolti attivante nei combattimenti (il 70% dei soldati). La LRA (Esercito di resistenza del signore - di matrice cristiana che opera in UgandaSudan e Repubblica del Congo attivo dal 1987) ha il primato del 100%. In Sud America i bambini sono stati utilizzati in ColombiaGuatemalaMessicoPerù ParaguayNicaragua.
Anche in Asia il fenomeno è diffuso: venivano usati fin dai tempi della guerra di Corea e del Vietnam, in CambogiaIndiaIndonesia, Nepal. Il primato asiatico lo ha il Myanmar con 75 mila bambini - soldato. Il numero più alto al mondo. L'età media dei soldati bambini si aggira intorno ai 10-12 anni. La ragione è da ricercarsi nel fatto che la maggior parte dei bambini di questi paesi vive per strada, e quindi facile preda dell'economia criminale e della guerriglia. Spesso sono reclutati con la forza. Responsabile principale di queste situazioni sono la miseria, l'emarginazione dove i diritti umani vengono svuotati di tutti i loro principi che di fronte alla sopravvivenza si dileguano nel nulla. Per questo non andrebbero dati per scontati, laddove hanno il giusto valore e significato.
(Blasting.news)

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