Primi aiuti umanitari italiani a Erbil, ma forse anche armi senza dibattito parlamentare. Se ne discuterà dopo
Ennio Remondino
Non solo Iraq. Hadi al Bahara, presidente della Coalizione nazionale siriana dell’opposizione in esilio ha rivolto un appello alla comunità internazionale perché sostengano l’Esercito libero siriano (la formazione laica minoritaria) contro le milizie dello Stato islamico e contro Assad
Non solo Iraq, ed era da mettere in conto. Hadi al Bahara, presidente della Coalizione nazionale siriana dell’opposizione in esilio ha rivolto un appello alla comunità internazionale perché sostenga l’Esercito libero siriano (la formazione laica minoritaria e perdente) contro le milizie dello Stato islamico e contro Assad. Molti candidati al ruolo assegnato per comodo ai curdi in Iraq. Una delle opposizioni interne siriane ricorda l’ovvietà del nemico comune e chiede analogo trattamento deciso per i curdi. Quegli aiuti, soldi soprattutto, e quelle armi fanno gola. Nessuno in Ue c’aveva pensato?
A colpire l’Isis-Is è stato intanto il governo siriano. Nell’ultima settimana ha lanciato raid aerei su due delle città occupate dai miliziani, Akhtarin e Dabiq, nella provincia di Aleppo. L’Osservatorio siriano per i diritti umani sottolinea la pericolosità emergente delle fazioni jihadiste. L’Isis avrebbe ucciso circa 700 membri di una tribù nella provincia orientale siriana di Deir al Zour. Vittime delle esecuzioni erano in gran parte civili della tribù al-Shuaytat, perché non avrebbero riconosciuto la autorità dello Stato Islamico. Vittime e scomparsi. Mancherebbero all’appello 1.800 della tribù.
Massacro su massacro. Sabato 16 agosto è stato denunciato un nuovo crimine contro la minoranza yazida. I jihadisti dell’Isis) avrebbero ucciso almeno 81 uomini e rapito 180 donne vicino alla città di Sinjar. Fonti nella provincia di Ninive hanno spiegato che il massacro è avvenuto nel villaggio di Kojo, dove si è ripetuto uno scenario già conosciuto da quando, il 3 agosto scorso, l’Isis ha preso Sinjar e i territori circostanti, culla degli Yazidi. Le donne rapite si teme siano ridotte allo stato di schiave sessuali. Almeno 500, fonti del governo di Baghdad, gli Yazidi uccisi, e 300 donne rapite.
L’aviazione americana continua a colpire le postazioni jihadiste con incursioni che, secondo fonti della televisione panaraba Al Jazeera, sono «le più pesanti» dall’inizio dell’intervento, l’8 agosto. Fonti curde riferiscono di un attacco compiuto da aerei contro le postazioni dell’Isis che controllano la strategica diga di Mosul, la più grande dell’Iraq. Successivamente i Peshmerga curdi avrebbero lanciato un’offensiva di terra prendendo «il controllo del lato est della diga», ha detto il generale curdo Abdel Rahman Korini. Dal Baghdad parlano di una colonna di 30 blindati Isis distrutta.
A ferragosto intanto il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità una risoluzione con misure che dovrebbero ostacolare i finanziamenti e le forniture di armi all’Isis. Sulle armi ai curdi notizie al momento assenti. Sulle armi forse qualcosa è già arrivato. Come gli aiuti umanitari italiani -sei voli- arrivati ieri. L’ambasciata a Baghdad ha fatto sapere che l’operazione prevede il trasporto di 50 tonnellate di acqua e cibo, 200 tende e 400 sacchi a pelo. Sulle armi, invece di un dibattito parlamentare preventivo, si parla di un ‘decreto missioni’, con discussione ad armi già date.
(Remo Contro)



Io questo non lo capiro' mai, perché per la Siria nessuno fa niente? Perché non c'e' il petrolio? Perché gli USA intervengono a singhiozzo, non che sia a favore dell'intervento armato, l'Iraq e' la dimostrazione che non risolve nulla, in realtà non so nemmeno cosa serva arrivati a questo punto, eccetto la preghiera e Dio, ma ogni luogo dove si uccide, soffre e muore, per fame, carestie, calamità o guerre, dovrebbe suscitare l'attenzione e l'intervento internazionale, invece la Siria e le zone calde dell'Africa vengono abbandonate, perché?
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