Non è servito nemmeno il coprifuoco deciso dalle autorità dello Stato del Missouri a fermare le proteste che da giorni si susseguono a Ferguson, Saint Louis, per la morte di Michael Brown, ucciso da un poliziotto. Le proteste hanno molto a che fare con le differenze razziali: da una parte la comunità nera che dice di essere presa di mira, dall’altra la polizia che sostiene di aver fatto il proprio dovere.
Sul caso è intervenuto lo stesso presidente Barack Obama chiedendo alle forze dell’ordine di astenersi da atti di forza contro pacifici manifestanti.
Il coprifuoco c’è stato anche nella notte tra ieri e oggi e i fatti di Ferguson, sobborgo a maggioranza nero, stanno creando ampio clamore a livello nazionale e internazionale. I dimostranti sostengono nel frattempo che il coprifuoco sta peggiorando la situazione.
Intanto proseguono le indagini sulla morte di Brown. Sul posto sono attivi 40 agenti dell’Fbi e una nuova autopsia sarà condotta su richiesta della famiglia del giovane ucciso. A sparare contro di lui è stato Darren Wilson, un poliziotto bianco con sei anni di servizio che attualmente è stato sospeso.
(Atlas)

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