martedì 5 agosto 2014

Conflitto Israele-Palestina: chi è il capo di Hamas?...





Di Stefano Consiglio
Da martedì mattina, 5 agosto, Hamas ha smesso di lanciare i propri razzi contro le abitazioni palestinesi. Una tregua di 72 ore, accettata da entrambe le parti, è entrata in vigore alle 7:00 ora italiana. Nel frattempo l'esercito israeliano ha completato le operazioni di ritiro truppe dalla Striscia di Gaza. Il raggiungimento di questa tregua è dovuto, senza alcun dubbio, alla mediazione intrapresa dall'Egitto. Nei prossimi giorni la città del Cairo avrà un ruolo fondamentale, essendo stata prescelta per la negoziazione di una tregua duratura tra Palestina e Israele.

Tutte le principali decisioni adottare dal fronte israeliano hanno avuto la necessaria approvazione del Primo ministro, Benjamin Netanyahu. Per quanto riguarda Hamas, invece, l'assenza di una struttura gerarchica ben definita solleva un interrogativo: chi è il capo di questa organizzazione? Occorre anzitutto precisare che Hamas ha una struttura composta da tre diversi gruppi che, tuttavia, agiscono per realizzare un unico obiettivo: la cancellazione di Israele e la sua sostituzione con uno Stato islamico palestinese. 

Il primo gruppo è composto dagli esponenti politici di Hamas, quelli che nel 2006 hanno vinto le elezioni politiche nella Striscia di Gaza con il 43% dei voti. Questo è, senza dubbio, il gruppo più importante, dal momento che le sue decisioni definiscono la politica di Hamas, successivamente attuata dagli altri due gruppi. Le scelte più importanti vengono prese dall'Ufficio politico di Hamas, alla cui presidenza troviamo Khaled Meshal, attualmente in esilio a Doha, Qatar.

Il secondo gruppo si occupa del benessere sociale dei palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza. L'attività intrapresa dai suoi membri è fondamentale in quanto serve a garantire il sostegno dell'opinione pubblica palestinese, rendendo Hamas popolare non solo tra gli abitanti della Striscia ma anche tra coloro che vivono in Cisgiordania. Hamas utilizza una buona parte delle proprie risorse per aprire scuole, orfanotrofi, moschee, librerie e, soprattutto, ospedali. La politica di benessere di Hamas, infatti, è particolarmente incentrata sull'offerta di assistenza medica gratuita alla popolazione della Striscia di Gaza. Questo gruppo, sebbene abbia funzioni particolarmente importanti, agisce secondo le direttive fornite dai leader politici dell'organizzazione.

Un terzo gruppo, infine, è composto dalle Brigate Izz al-Din al-Qassam, il braccio armato di Hamas, protagonista in questi giorni dei vari attacchi sferrati contro Israele. Attualmente il leader di questo gruppo è Moḥammed Ḍayf, un guerrigliero palestinese che ha scalato i vertici di Hamas lavorando come fabbricatore di bombe. Una serie di tentativi di assassinio, portati avanti  da Israele, gli hanno causato gravi handicap. Per questo gli esperti ritengono che Marwan Isa, vice comandante di Moḥammad Dief, sia di fatto l'attuale capo delle Brigate al-Qassam . Questo gruppo ha causato non pochi problemi all'ala politica di Hamas, agendo spesso senza attendere l'autorizzazione dell'Ufficio politico o, addirittura, violandone gli ordini. Ciò nonostante tutti i membri di Hamas seguono, in linea di massima, una regola basilare creata nel 1998 da Ahmad Yassin, fondatore dell'organizzazione: "Noi non possiamo separare le ali dal corpo. Se agissimo in questo senso il corpo non potrebbe volare. Hamas è un solo corpo". 

Sulla base di queste argomentazioni si può concludere che l'attuale capo di Hamas è Khaled Meshal, asceso a questa carica dopo la morte dei due fondatori: Ahmad Yassin, di cui abbiamo già parlato, e al-Rantisi, noto anche con lo pseudonimo di "leone della Palestina".  
Khaled Meshal, classe 1956, venne posto a capo dell'ala vicina al Kuwait nel 1987, cioè nell'anno in cui venne creata Hamas. Nel 1991 Meshal si trasferì in Giordania, dove rimase per circa 8 anni. Il 25 settembre 1997 fu oggetto di un attentato portato avanti dai servizi segreti israeliani. Agenti del Mossad intercettarono Khaled Meshal e gli iniettarono nell'orecchio il Fentanyl, un potente analgesico oppioide 100 volte più potente della morfina. In che modo i servizi segreti israeliani volessero liberarsi di Meshal è poco chiaro, ciò che è rilevante è che poco dopo la cattura del leader di Hamas i servizi di sicurezza della Giordania identificarono agenti del Mossad travestiti da turisti canadesi e li arrestarono. In cambio del loro rilascio un medico israeliano venne inviato ad Amman per iniettare un antidoto a Khaled Meshal e liberarlo. Nel 1999 Hamas venne dichiarata illegale dal Governo della Giordania, ciò costrinse il leader di Hamas a spostarsi prima in Qatar poi in Siria dove arrivò nel 2001. Per 10 anni Meshal ha agito a Damasco per conto di Hamas, di cui è divenuto il leader politico nel 2004. Dopo l'esplosione del conflitto siriano Meshal ha appoggiato i vari gruppi ribelli che combattono contro Assad e ha abbondato il paese, trasferendosi a Doha, Qatar, dove vive attualmente.

Sebbene Meshal abbia più volte confermato quanto indicato nello Statuto di Hamas, il quale indica l'eliminazione di Israele come primario obiettivo dell'organizzazione, il suo contributo alla pacificazione della Palestina è stato rilevante. A differenza delle Brigate al-Qassam, per le quali la jihad è l'unica strada percorribile, Meshal conosce il linguaggio della diplomazia. È grazie a lui, infatti, se nell'aprile del 2014 uno storico accordo di riconciliazione è stato siglato tra Hamas e Fatah, partito rivale che governa la Cisgiordania e di cui fa parte Mahmud Abbas, riconosciuto a livello internazionale come unico Presidente della Palestina. Meshal, dunque, potrebbe avere un ruolo importante anche in questi negoziati che si sono aperti oggi in Egitto, sempre che Israele non adotti un atteggiamento analogo a quello assunto a seguito dell'accordo tra Hamas e Fatah, quando il Primo ministro israeliano dichiarò che Mahmud Abbas doveva scegliere tra la pace con Israele e la pace con Hamas.

(International Business Times)

Nessun commento:

Posta un commento