Non si ferma la furia dei fondamentalisti dell'Isis che si trovano alle porte di Baghdad. Il governo chiede agli Usa di inviare i droni, Obama si dice d'accordo per un intervento.
-Redazione- I miliziani jihadisti dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, l'Isis, sono alle porte di Baghdad, soltanto a un centinaio di chilometri dalla capitale irachena. A maggioranza sciita, Baghdad è un obiettivo decisamente più rischioso per i qaedisti che incontrerebbero la resistenza oltre che dell'esercito anche delle milizie sciite. Le forze di sicurezza hanno abbandonato le loro postazioni di fronte all’avanzata dei gruppi armati che si sono impossessati, lungo il percorso, di armi e mezzi lasciati incustoditi.
In un messaggio audio il portavoce dell'Isis, Abu Mohammed Al-Adnani, esorta i suoi uomini a marciare sulla capitale. In mano hanno già Mosul, la seconda città del Paese e ampie regioni dell’Iraq centro-settentrionale e della Siria orientale e nord-orientale. Una crisi che ha fatto impennare il prezzo del petrolio.
Dopo aver conquistato martedì Mosul e mercoledì Tikrit, i miliziani sunniti già controllano un piccolo villaggio a un centinaio di chilometri dalla capitale e avrebbero catturato oltre 4mila soldati.
Secondo molti analisti se l'Isis riuscisse a mantenere il controllo su Mosul sarebbe un passo importante per il raggiungimento del suo obiettivo, lacostituzione di uno stato islamico fino alla Siria, una delle azioni più eclatanti post 11 settembre. L'Isis ha fatto sapere che a breve implementerà una versione restrittiva della Sharia. Ad oggi, come sottolinea l'ex ambasciatore iracheno alle Nazioni Unite, Feisal Israbadi, la rapida caduta di Mosul e Tikrit prova che le milizie hanno ottenuto il favore della popolazione, a maggioranza sunnita.
Intanto a Baghdad, dove il parlamento non è in grado nemmeno di indire lo stato d’emergenza e contro l’avanzata dei miliziani dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante resiste solo l’aviazione che ha bombardato Mosul, il governo hachiesto l’intervento dei droni statunitensi e la Casa Bianca – ha detto Barack Obama – non esclude alcuna ipotesi.
Mentre i jihadisti avanzano verso Baghdad, decine di americani – sia civili sia contractors – sono stati evacuati dalla base militare di Balad, uno dei più grandi centri di addestramento del Paese. Finora, fa sapere il Dipartimento di Stato, sono partiti tre aerei.
-13 giugno 2014-
(Articolo Tre)
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