giovedì 12 giugno 2014

India, la strage delle donne: ancora stupri e uccisioni È escalation violenze. E cresce la polemica....





L'ondata di violenze consumate nell'Uttar Pradesh, lo Stato più popoloso dell'India, ha generato nelle ultime due settimane timore per la brutalità delle aggressioni e grande preoccupazione per l'impunità di cui spesso continuano a godere gli autori.
BARBARIE OLTRE OGNI LIMITE. Il 12 giugno i media hanno denunciato il rinvenimento nel distretto settentrionale di Bahraich del cadavere di una donna impiccata con un sari ad un albero che, secondo i familiari, sarebbe stata violentata da membri di una ‘mafia dell'alcool’.
UNA DONNA È STATA STUPRATA ADDIRITTURA DALLA POLIZIA. Quindi il ritrovamento alla periferia di un villaggio del distretto di Moradabad del corposenza vita di una ragazza di 16 anni, anche lei appesa al ramo di un albero. E ancora, la disavventura di una sposa di 35 anni che, recatasi nel commissariato di Sumerpur (distretto di Hamirpur) per chiedere il rilascio del marito arrestato per il porto illegale di una pistola, si è trovata violentata dal commissario di turno, senza che i tre agenti presenti sollevassero un dito per soccorrerla. Si è appreso che il commissario è stato arrestato ed i suoi tre subordinati sospesi dal servizio.
VIOLENTATO PURE UN RAGAZZO ISLAMICO. Infine, si è saputo che un giovane studente di una madrassa (scuola coranica) ieri è stato sodomizzato e ucciso in circostanze misteriose. Il suo cadavere, riferiscono le cronache, è apparso su una strada del villaggio di Sarai Raja, nella zona di Mandhata.
UNA ESCALATION DI VIOLENZE DAL 2012. Da quando, a metà dicembre 2012,  una giovane studentessa di classe media era stata violentata a morte a New Delhi su un autobus in movimento da un branco di sei persone,  grazie ad una maggiore attenzione dei media, sono emerse, giorno dopo giorno, le brutture di una violenza che mette in pericolo bambine, adolescenti e donne di tutta l'India.
UTTAR PRADESH, LA CAPITALE DEGLI STUPRI. Questo ha aperto un dibattito politico e sociale che non ha dato per il momento frutti concreti, nonostante l'inasprimento delle leggi deciso dal Parlamento indiano. Nelle ultime due settimane, poi, è apparso chiaro come l'Uttar Pradesh si sia conquistato il diritto di essere considerato 'la capitale degli stupri' indiana poiché la maggior parte delle violenze sessuali e delle uccisioni di giovani e donne sono avvenute proprio in questo Stato del nord-est dell'India.
SPESSO LA POLIZIA CONNIVENTE O COMPLICE. Sgomento, orrore e repulsione ha in questo ambito suscitato la tremenda morte, il 27 maggio scorso, di due cuginette di 14 e 15 anni che, uscite in un campo per l'assenza di un bagno nella loro casa, sono state sequestrate, stuprate da almeno cinque persone, fra cui due poliziotti, e poi impiccate a un albero di mango del villaggio di Karta nel distretto di Badaun. Il clamore suscitato dalla triste vicenda ha fatto sì che il 12 giugno la polizia criminale indiana (Cbi) ha annunciato di aver sottratto le indagini a quella dell'Uttar Pradesh per assumerle direttamente per conto del governo centrale, ovviamente preoccupato per questo andamento delle cose.
PERFINO UNA GIUDICE VIOLENTATA. Il culmine è arrivato quando una giudice il 3 giugno scorso è stata percossa nel distretto di Aligarh da un gruppo di persone che hanno abusato di lei tentando anche di ucciderla, senza però riuscirvi.
IL PREMIER PROMETTE REPRESSIONE. Questa situazione di emergenza è stata esaminata il 12 giugno a New Delhi in un incontro fra il premier Narendra Modi e il governatore dell'Uttar Pradesh, Akhilesh Yadav. Per il momento nulla si sa di cosa si siano detti i due, ma non è escluso che nei prossimi giorni siano annunciate drastiche misure per cercare di mettere fine alla catena degli orrori che sta compromettendo l'immagine dell'India anche a livello internazionale.
Giovedì, 12 Giugno 2014
(Lettera 43)

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