mercoledì 25 giugno 2014
In Ucraina la tregua è finita...
I ribelli filorussi dell'Est prima accettano il cessate il fuoco proclamato da Poroschenko poi abbattono un elicottero.
Un elicottero abbattuto e nove soldati ucraini morti sono il bilancio del fatto di sangue che probabilmente ha messo fine al "cessate in fuoco" nell'Ucraina orientale, È accaduto ieri pomeriggio nei pressi di Slaviansk, uno dei bastioni dei ribelli filo russi -.
L'elicottero era un "Mi 8" ed il porotavoce dell'esercito governativo, Vladislav Selezniov dichiara che "trasportava nove soldati e non riusltano esserci sopravvisuti". Secondo le sue parole, il velivolo è stapo tirato giù da un lanciarazzi portatile, di quelli che secondo Kiev sono stati forniti ai ribelli dalla Russia. Adesso intorno a Slaviansk si odono nuovamente riti d'artiglieria ed ogni spiraglio di pace sembra essersi chiuso.
Eppure la giornata si era aperta con una serie di segnali positivi: il presidente russo Vladimir Putin aveva chiesto alla Duma di ritirare l'autorizzazione ad intervenire militarmente in Ucraina, che aveva ottenuto nel marzo scorso. Poco dopo un portavoce dei ribelli aveva detto che i filo-russi avrebbero osservato il "cessate il fuoco" temporaneo e ssarebbero stati pronti ad avviare negoziati con il presidente Poroshenko per porre fine all' insurrezione.
I servizi di sicurezza dell'Ucraina hanno confermato che fino a metà giornata i combattimenti in entrambe le aree industriali di lingua russa avevano visto un momento di calma . "In risposta al cessate il fuoco dichiarato da Kiev, ci siamo anche impegnati a un cessate il fuoco da parte nostra", aveva detto Oleksandr Borodai, principale leader della repubblica separatista di Donetsk, roccaforte degli insorti citato dalla Itar-Tass "Il cessate il fuoco durerà fino al 27 giugno - ha aggiunto - e ci auguriamo che in questo periodo inizieremo negoziati per una soluzione pacifica del conflitto ".
Il presidente filo-occidentale dell'Ucraina aveva dichiarato una tregua di una settimana per consentire i ribelli a deporre le armi e aprire un dialogo intorno ad un piano di pace ambizioso. Gli scontri tra truppe e ribelli ucraini, che hanno proclamato la loro indipendenza in due regioni dell'est, da aprile hanno provocato almeno 375 morti. Finora il "cessate il fuoco" dichiarato da Kiev era stato respinto dai ribelli, che temevano un "trucco" e gli scontri sono continuati per giorni fino a quando Vladimir Putin dato segni di buona volontà appoggiando l'iniziativa ed esprimendo sostegno al piano di pace di Kiev, pur rivendicando diritti per l'uso della lingua russa ad est e un dialogo "sostanziale" con i ribelli.
In nuovo colloquio telefonico con Barack Obama, Putin ha sottolineato che una vera cessazione delle ostilità e l'inizio di colloqui diretti tra le parti in conflitto rappresentavano la massima priorità per la normalizzazione della situazione. Il piano di pace del presidente ucraino Poroshenko rappresenta "un'importante occasione di de-escalation", dicono i ministri degli esteri dei 28 Stati dell'Unione europea riuniti a Lussemburgo. "Perché il processo abbia possibilità di avere successo abbiamo bisogno che la Russia salga a bordo", ha insistito il nuovo ministro degli Esteri ucraino Pavlo Klimkin.
(Globalist)
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