Scontri a Mariupol, nella regione di Donetsk. Oggi il vertice tra Usa, Ue, Russia e Ucraina
Donetsk - "Un altro gravissimo crimine". Cosi' esordice Putin, condannando l'uso della forza contro il popolo nell'Ucraina dell'est. E continua accusando le autorita' ucraine: "Portano il Paese verso l'abisso". Infine un sibillino avvertimento che suona piu' come una velata minaccia: "Spero tanto di non dove usare il diritto concessomi dal parlamento di impiegare la forza in Ucraina, spero tanto che la situazione possa essere risolta con mezzi politico-diplomatici". Queste parole giungono alla luce degli scontri armati tra forze di polizia ucraine e filorusso, scoppiati ieri sera e proseguiti nella notte a Mariupol, nella regione ucraina orientale di Donetsk e che hanno fatto 3 morti e 13 feriti.
La tensione nella regione e' sempre piu' alta, tant'e' che si respira gia' aria di guerra civile mentre proprio oggi, a Ginevra, si terra' il vertice con Europa, Stati Uniti, Russia e Ucraina. La Nato si sta mobilitando per trovare una mediazione diplomatica che permetta una tregua e lo stesso presidente Putin, rispondendo alle domande dei cittadini nella sua tradizionale maratona radio-tv, durante la “Linea diretta” televisiva ha sottolineato che "la Russia deve fare ogni cosa per aiutare la popolazione che parla russo a difendere i propri diritti in Ucraina". La questione principale, ha spiegato, e' "garantire i diritti della gente che vive nella parte Est del Paese" e si dice fiducioso e speranzoso di trovare "una soluzione di compromesso". Inoltre, per la prima volta, il capo del Cremlino ha ammesso pubblicamente la presenza di militari russi alle spalle delle forze di autodifesa in Crimea allo scopo di 'garantire la libera espressione della volonta'' in occasione del referendum e per evitare che la situazione degenerasse "come sta accadendo ora nell'est ucraino". In compenso ha bollato come "sciocchezze" la presenza di forze russe nell'Ucraina dell'Est". "Niente reparti militari, niente servizi speciali, niente istruttori, sono tutti cittadini locali".
Intanto la candidata alla presidenza ucraina Iulia Timoshenko ha chiesto l’introduzione dello stato d’emergenza nell’est del Paese per consentire alle forze armate di intervenire senza restrizioni contro i ribelli filorussi che hanno occupato molti edifici amministrativi.
Secondo il ministro degli Interni di Kiex Arsene Avakov, morti e feriti sono tutti del fronte filorusso. Secondo la sua versione, ieri sera 300 sconosciuti armati hanno assaltato la sede delle truppe del ministero dell'interno di Mariuopol, citta' sul Mar Nero ad una trentina di km dal confine con la Russia, tentando di sfondare la porta d'ingresso, lanciando bottiglie molotov e chiedendo la consegna delle armi. I militari ucraini dapprima hanno sparato in aria a scopo intimidatorio, poi hanno aperto il fuoco riuscendo a disperdere gli aggressori. Poi e' iniziata una operazione di rastrellamento, tuttora in corso, nella quale sono state fermate 63 persone e sequestrate armi, nonche' mezzi di collegamento e telefoni di operatori russi. Sul posto sono stati inviati elicotteri e uomini dei reparti speciali Omega.
Alessandra Virgilio
La tensione nella regione e' sempre piu' alta, tant'e' che si respira gia' aria di guerra civile mentre proprio oggi, a Ginevra, si terra' il vertice con Europa, Stati Uniti, Russia e Ucraina. La Nato si sta mobilitando per trovare una mediazione diplomatica che permetta una tregua e lo stesso presidente Putin, rispondendo alle domande dei cittadini nella sua tradizionale maratona radio-tv, durante la “Linea diretta” televisiva ha sottolineato che "la Russia deve fare ogni cosa per aiutare la popolazione che parla russo a difendere i propri diritti in Ucraina". La questione principale, ha spiegato, e' "garantire i diritti della gente che vive nella parte Est del Paese" e si dice fiducioso e speranzoso di trovare "una soluzione di compromesso". Inoltre, per la prima volta, il capo del Cremlino ha ammesso pubblicamente la presenza di militari russi alle spalle delle forze di autodifesa in Crimea allo scopo di 'garantire la libera espressione della volonta'' in occasione del referendum e per evitare che la situazione degenerasse "come sta accadendo ora nell'est ucraino". In compenso ha bollato come "sciocchezze" la presenza di forze russe nell'Ucraina dell'Est". "Niente reparti militari, niente servizi speciali, niente istruttori, sono tutti cittadini locali".
Intanto la candidata alla presidenza ucraina Iulia Timoshenko ha chiesto l’introduzione dello stato d’emergenza nell’est del Paese per consentire alle forze armate di intervenire senza restrizioni contro i ribelli filorussi che hanno occupato molti edifici amministrativi.
Secondo il ministro degli Interni di Kiex Arsene Avakov, morti e feriti sono tutti del fronte filorusso. Secondo la sua versione, ieri sera 300 sconosciuti armati hanno assaltato la sede delle truppe del ministero dell'interno di Mariuopol, citta' sul Mar Nero ad una trentina di km dal confine con la Russia, tentando di sfondare la porta d'ingresso, lanciando bottiglie molotov e chiedendo la consegna delle armi. I militari ucraini dapprima hanno sparato in aria a scopo intimidatorio, poi hanno aperto il fuoco riuscendo a disperdere gli aggressori. Poi e' iniziata una operazione di rastrellamento, tuttora in corso, nella quale sono state fermate 63 persone e sequestrate armi, nonche' mezzi di collegamento e telefoni di operatori russi. Sul posto sono stati inviati elicotteri e uomini dei reparti speciali Omega.
Alessandra Virgilio

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