lunedì 28 aprile 2014

Vivono in un parco alle porte di Parigi. La storia di 150 profughi siriani...



Centocinquanta profughi siriani, fuggiti dai combattimenti nella città di Homs, hanno trovato rifugio in un parco pubblico a Saint-Ouen, a due passi da Parigi. Sono scappati attraverso Egitto, Libia, Algeria. Poi l'arrivo in Francia e la richiesta di asilo. La burocrazia allunga i tempi e intanto vivono all'aperto




Si sono arenati qui, al termine di un lungo naufragio attraverso il Libano, l'Egitto, la Libia, l'Algeria e il Marocco. Senza più denaro, non avendo trovato di meglio, 150 profughi siriani vivono da diverse settimane in un parco di Saint-Ouen, comune francese nella regione dell'Ile-de-France, a due passi da Parigi.Yahya Khedr in Siria era uno specialista di protesi dentarie ma i violenti combattimenti in corso nel suo paese lo hanno costretto a fuggire e da tre mesi si trova in Francia con la moglie e i suoi tre figli.
"Siamo davvero stanchi, stanchi, stanchi... Da tre anni vaghiamo da una città all'altra, da un albergo all'altro, senza sapere che cosa succederà domani. Nessuno lo sa. Sono già tre anni e non vediamo nessuna soluzione". Nelle sue condizioni si trovano un centinaio di altri profughi siriani, tutti provenienti dalla regione di Homs, che si danno appuntamento ogni giorno in questo parco di Saint Ouen. Da tre mesi il loro numero non smette di crescere. Khadija, un'abitante del quartiere, cerca generosamente di portare qualche aiuto ogni pomeriggio.
"La prima volta che li ho visti ho trovato gente affamata, stanca, malata. Bambini piccoli, donne incinte... Un orrore, un orrore".La maggior parte di questi rifugiati hanno già presentato domande d'asilo ma è la questione dell'alloggio a creare problemi. L'albergo vicino al parco accoglie qualche famiglia ma mancano soluzioni più stabili. E ogni giorno i volontari delle associazioni umanitarie conducono una guerra contro il tempo per fare in modo che nessuno dorma all'addiaccio.
(Affaritaliani.it)

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