(AGI) - Roma, 24 apr. - Per la soluzione del caso dei due maro' "si apre la procedura internazionale": lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, nel corso di un'audizione alle Commissioni Difesa ed Esteri congiunte di Camera e Senato a Palazzo Madama. "Siamo usciti dalla fase negoziale e siamo passati in una fase in cui si avvia uno scambio di punti di vista" tra le autorita' italiane e indiane, attraverso l'istituzione di una commissione di esperti con carattere giuridico", ha spiegato Mogherini. "Nel caso non si arrivi a una soluzione concordata, si procedera' al vaglio degli strumenti preposti alla risoluzione delle controversie internazionali".
Il governo italiano ha inviato a New Delhi "la richiesta di avvio di questa fase nuova, si tratta di uno scambio di punti di vista ed e' il primo passaggio verso tutte le strade del diritto internazionale", ha sottolineato la titolare della Farnesina. "Per seguire la nuova fase (dell'avvio della procedura internazionale sul caso maro', ndr) abbiamo deciso di far rientrare a New Delhi l'ambasciatore italiano", ha riferito Mogherini.
Anche il ministro dell Difesa, Roberta Pinotti, intervenendo all'audizione in Senato ha sottolineato che il "governo italiano ha intrapreso la via dell'arbitrato internazionale per la risoluzione del caso maro'". "Non c'e' rimasta altra via che l'arbitrato internazionale", ha spiegato il ministro della Difesa. Si tratta di una "precisa strategia condivisa con il Parlamento che poggia sul'internazionalizzazione della vicenda", ha spiegato Pinotti. "Trattenere due militari per oltre due anni e' inaccettabile per noi, cosi' come per i nostri partner internazionali e abbiamo ottenuto il loro sostegno" per la soluzione della vicenda.
Il ministro ha ribadito da parte italiana il rifiuto della giurisdizione indiana: "A oltre due anni dall'incidente, a fronte di un atteggiamento indiano dilatorio ed evasivo, manca ancora un atto di accusa", ha ricordato il ministro, secondo il quale i due maro' erano tutelati dalla "immunita' funzionale".
"Si tratta di militari che stavano svolgendo il loro compito in missione, il giudizio in India non e' una strada percorribile.
Per i militari in missione esistono norme che riguardano il giudizio, in caso di errori o manchevolezze", ha aggiunto Pinotti, "tutte le volte che approviamo missioni internazionali decidiamo le norme sulla giustizia militare e le normative giurisdizionali".
"Si tratta di militari che stavano svolgendo il loro compito in missione, il giudizio in India non e' una strada percorribile.
Per i militari in missione esistono norme che riguardano il giudizio, in caso di errori o manchevolezze", ha aggiunto Pinotti, "tutte le volte che approviamo missioni internazionali decidiamo le norme sulla giustizia militare e le normative giurisdizionali".

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