giovedì 10 luglio 2014

Iraq, nucleare nelle mani dell'ISIS? Rubati 40Kg di composti di uranio dall'Università di Mosul...





Di Luca Lampugnani 
Non solo armi e agenti chimici, per quanto deteriorati. Dalla lettera dell'ambasciatore in Iraq per l'ONU, Mohamed Ali Alhakim, indirizzata direttamente al Segretario Generale Ban Ki-moon, emerge un risvolto ancora più preoccupante.

Stando a quanto scrive Reuters, che ha avuto accesso alle righe di Alhakim mercoledì, i ribelli iracheni dello Stato Islamico avrebbero infatti rubato materiali nucleari dall'Università di Mosul, 400 chilometri dalla capitale e prima città del Paese a cadere in mano jihadista all'inizio di giugno - secondo l'ONU in un solo mese sono morte 2 mila e 417 persone di cui 1531 civili, mentre più di un milione di iracheni hanno abbandonato le loro case.
Si tratterebbe all'incirca di 40 chilogrammi di composti di uranio, conservati nell'ateneo della seconda città dell'Iraq in ordine di grandezza per studi di natura scientifica e di ricerca. "I terroristi hanno preso il controllo dei materiali nucleari tenuti laddove lo Stato ha perso la sua influenza", scrive nero su bianco l'ambasciatore delle Nazioni Unite a Baghdad, specificando che questi materiali "possono essere utilizzati nella produzione di armi di distruzione di massa". Inoltre, riporta Reuters citando la lettera di Alhakim, i gruppi terroristici potrebbero essere potenzialmente in grado, se capaci di raccogliere le necessarie competenze, di utilizzare quanto rubato da Mosul sia separatamente sia in combinazione con altri agenti, accrescendone quindi l'eventuale potenza di fuoco in attacchi e attentati. E ancora, non mancano i timori rispetto al trasporto di tali composti di uranio fuori dai confini dell'Iraq: "Baghdad sta informando la comunità internazionale di questi sviluppi pericolosi chiedendo l'aiuto e il supporto necessario per scongiurare la minaccia del loro uso da parte dei terroristi tanto all'interno del Paese quanto all'estero".
Probabilmente anche in previsione di questo epilogo, lunedì l'Iraq ha aderito alla Convenzione sulla Protezione Fisica dei Materiali Nucleari (Convention on the Physical Protection of Nuclear Material), documento che obbliga i Paesi a proteggere le proprie strutture ma che prevede, inoltre, "una cooperazione allargata tra gli Stati membri per quanto riguarda la definizione di rapide misure per l'individuazione e ilrecupero di materiale nucleare rubato o di contrabbando", spiega l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA).
Tuttavia, rassicurazioni arrivano da alcune fonti statunitensi della Reuters, citati come esperti in materia di nucleare. Secondo questi, infatti, non essendo uranio arricchito quello rubato da Mosul, i terroristi difficilmente potranno utilizzarlo per la produzione di un'arma.

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