SOMALIA, MOGADISCIO – Uccisa dalla furia integralista in Somalia perchè si è rifiutata di indossare lo hijab, il velo. A rivelare la storia di Ruqiya Farah Yarow alla Bbc sono stati i suoi familiari che hanno chiesto di rimanere anonimi nel timore di ritorsioni in un Paese sotto lo scacco dei ribelli Shabaab che controllano gran parte del sud e del centro, imponendo, oltre alla violenza, le strette regole dell’Islam radicale, anche nell’abbigliamento, sia per le donne che per gli uomini.
Ruqiya si trovava di prima mattina fuori dalla sua capanna, nella città di Hosingow, quando i miliziani islamici si sono accorti di lei, esposta allo sguardo degli uomini senza il velo a coprirle il capo. Le hanno prima intimato di indossarlo, poi si sono allontanati. Ma una volta tornati sui loro passi, l’hanno trovata di nuovo così come l’avevano lasciata. Senza velo. A quanto raccontano i parenti, gli integralisti non ci hanno pensato due volte e di fronte a questo “oltraggio” alla fede e alla loro “autorità”, le hanno sparato due volte in testa. Ruqiya, che aveva un marito e dei figli, è morta sul colpo.
Un portavoce degli Shabaab ha negato ogni responsabilità nell’omicidio della donna, spiegando che il gruppo non ha il pieno controllo della zona in cui abitava. Secondo la Bbc, il fatto che gli integralisti abbiano negato di averla uccisa potrebbe significare una spaccatura all’interno del gruppo che da anni si confronta militarmente con il debole governo somalo. Oppure che gli Shabaab abbiano voluto evitare la forte reazione della popolazione locale, esasperata ma impotente.
I ribelli continuano a mietere terrore e vittime nel Paese. Dopo aver attaccato la sede del parlamento e il palazzo presidenziale circa un mese fa, nei giorni scorsi una deputata, e cantante famosa, Sado Ali Warsameche, è stata uccisa insieme al suo autista, in un quartiere a sud di Mogadiscio. Warsameche è stata la quarta parlamentare a essere uccisa in Somalia dall’inizio dell’anno. Cacciati dalla capitale nell’agosto del 2011, ma ancora presenti in vaste aree rurali, gli islamisti Shabaab avevano minacciato di uccidere “uno ad uno” tutti i parlamentari somali.
(blitz quotidiano)

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