giovedì 31 luglio 2014
Nigeria, bimba di 10 anni fermata con cintura-bomba...
A Kano donna-kamikaze si fa esplodere al Politecnico: uccisi sei studenti. È la quarta in meno di una settimana. Dietro gli attentati la mano di Boko Haram.
La piaga degli attentati riconducibili ai fanatici integralisti islamici del gruppo Boko Haram e compiuti da giovani donne kamikaze continua a flagellare la Nigeria. E si aggrava con l'utilizzo da parte dei terroristi anche di bambine.
A Katsina, cittadina nel Nord del Paese, le autorità hanno fatto sapere di aver arrestato a Katsina una bimba di 10 anni che indossava una cintura piena di esplosivo. Con lei sono state prese altre due persone, tutti vengono definiti «presunti membri di Boko Haram».
A KANO DONNA KAMIKAZE UCCIDE 6 STUDENTI. Nella vicina Kano un'altra donna, la quarta in meno di una settimana, si è fatta saltare in aria e insieme a se stessa ha ucciso sei studenti, ma non è stata identificata. Ma, fanno notare con preoccupazione alcuni osservatori, è la quarta a «suicidarsi» da kamikaze in meno di una settimana.
La la donna kamikaze è entrata con un ordigno artigianale nel Politecnico, mescolandosi agli studenti che stavano consultando i tabelloni del campus. Quando è stata proprio in mezzo a un assembramento c'è stata «un'enorme esplosione».
Uno studente, Kabir Muazu, ha raccontato che era seduto nell'atrio dell'edificio quando c'è stata la deflagrazione. «Ci siamo tutti precipitati a vedere cosa era successo ... È stato terribile».
SEI ATTENTATI IN CINQUE GIORNI. Kano è la seconda città della Nigeria per numero di abitanti ed è situata nel cuore del Nord musulmano: colpita da sei attentati in cinque giorni, aveva anche annullato le celebrazioni legate alla fine del Ramadan per evitare grandi assembramenti di folla. Ma i Boko Haram hanno intensificato nelle ultime settimane gli attacchi, con massacri di civili, attacchi a caserme ed edifici pubblici, oltre a rapimenti di massa
(Lettera 43)
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