di Luca Pistone.
Human Rights Watch (Hrw) afferma che sono almeno 75 i civili rimasti uccisi e diverse centinaia quelli feriti nei bombardamenti “indiscriminati” eseguiti dall’esercito iracheno in varie località del paese nell’offensiva contro lo Stato Islamico.
In un rapporto pubblicato questa settimana, la Ong ha documentato un totale di 17 bombardamenti contro zone civili a partire dal 6 giugno, la maggior parte dei quali nella prima metà di luglio. L’esercito ha utilizzato “barili-bomba” in almeno sei di essi. Hrw sostiene che la natura indiscriminata di questi attacchi viola il diritto internazionale.
L’organizzazione ha intervistato una trentina di persone tra testimoni, vittime, operatori sanitari e familiari delle vittime dei bombardamenti a Falluja, Beiji, Mosul, Tikrit e Al-Sherqat. Delle 75 morti documentate, 17 – tra cui sette donne e due bambini – sono state provocate da barili-bomba.
“La tendenza consiste in bombardamenti in zone residenziali con elicotteri, aerei e altri velivoli. Gli attacchi sono stati effettuati contro zone in cui sono presenti moschee, edifici governativi, ospedali e centrali elettriche ed idriche”, precisa il dossier.
Pertanto, Hrw chiede al governo iracheno la fine “immediata” di questo tipo di attacchi, sottolineando che i governi stranieri che forniscono sostegno militare a Baghdad devono mantenerlo solo a condizione che l’esercito rispetti rigorosamente il diritto umanitario.
Gli intervistati hanno detto a Hrw che i miliziani dello Stato Islamico – ex Stato islamico dell’Iraq e il Levante (Isil) – hanno preso posizione in zone abitate da civili senza prendere misure per evitare vittime tra la popolazione civile.
(Atlas)

Nessun commento:
Posta un commento