Le ostilità riprese dopo una notte di tregua. Ban Ki-moon: «Cessate il fuoco
e poi negoziati». Netanyahu: «Non tengono conto della nostra sicurezza»
Non è durata la sospensione, non dichiarata, delle ostilità in vigore a Gaza dalla mezzanotte di ieri. Oggi sono ripresi i raid israeliani contro obiettivi di Hamas e contemporaneamente il lancio di razzi verso Israele.
Fonti locali parlano di tre morti durante un bombardamento avvenuto ad el-Bureij, nel settore centrale della Striscia. Un bambino palestinese di 4 anni è stato invece ucciso da una salva di cannone, sparata da un tank israeliano nel settore nord dell’enclave, a est del campo profughi di Jabaliyah.
GLI ALTRI ATTACCHI
Secondo fonti mediche locali ci sarebbero poi una decina di palestinesi, in gran parte bambini, sono morti e una quarantina sono rimaste ferite in due bombardamenti aerei israeliani paralleli, uno su un parco gioco nel nord della Striscia di Gaza e un altro sugli ambulatori dell’ospedale di Shifa, a Gaza City. Uno dei due bombardamenti ha colpito un parchetto, al bordo della spiaggia, nella parte occidentale del campo profughi di Shati: un drone israeliano ha sorvolato la zona e, secondo fonti palestinesi, ha lanciato un proiettile sul campetto dove in quel momento giocavano vari bambini. L’attacco ha lasciato anche decine di feriti. L’altro raid ha colpito gli ambulatori esterni del principale ospedale di Gaza e, secondo fonti ospedaliere, nell’impatto hanno perso la vita almeno tre persone.
ISRAELE CONTRO HAMAS
L’esercito israeliano ha negato di essere responsabile delle morti, tra cui quelle di 7 bambini, nel campo profughi di Shati a Gaza. Un portavoce militare: «Pochi minuti fa - ha scritto - terroristi hanno lanciato razzi contro Israele: uno ha colpito l’ospedale di Shifa, l’altro il campo profughi di Shati». Sul fronte israeliano si registrano tre morti causati da un colpo di mortaio lanciato da Gaza verso Eshkol, nel sud di Israele.
LA PARTITA DIPLOMATICA
Intanto prosegue il pressing diplomatico per prolungare il cessate il fuoco. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha lanciato un nuovo appello, affermando che le parti hanno «espresso un interesse serio» a estendere il cessate-il-fuoco umanitario di 24 ore ma «non hanno ancora concordato sui tempi della sua attuazione». «Il segretario generale si appella alle parti per un rinnovo della tregua umanitaria a Gaza e ribadisce la sua richiesta un cessate-il-fuoco duraturo che possa mettere le basi per l’avvio di un negoziato globale», ha sottolineato il suo portavoce. Ban Ki-moon ha poi lanciato l’allarme profughi: non vi è alcun posto dove rifugiarsi a Gaza. Ban ha affermato che «ogni scuola e ogni rifugio è diventato un obiettivo», e ha lanciato un appello a Israele e a tutte le parti affinché smettano di bombardare i civili e le strutture delle Nazioni Unite.
NETANYAHU ALL’ONU
Benyamin Netanyahu ha invece criticato la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu - che chiedeva un cessate il fuoco immediato e senza condizioni - della notte scorsa «non tiene conto della sicurezza di Israele». Per il premier israeliano inoltre, la risoluzione - secondo un comunicato del suo ufficio - «riferisce dei bisogni di un gruppo terrorista omicida che attacca civili israeliani e non ha risposta per i bisogni di sicurezza di Israele». L’esercito di Tel Aviv ha inoltre precisato che la distruzione dei tunnel di Hamas prosegue.
HAMAS RILANCIA
L’organizzazione islamista ha fatto sapere che Israele ha colpito «solamente una frazione» dei tunnel esistenti Il portavoce del movimento, Mushir al-Masri si è anche detto «convinto che il nostro popolo sia prossimo alla liberazione». Quanto alla fitta rete di tunnel che dalla Striscia di Gaza raggiungono il territorio di Israele, il portavoce di Hamas ha annunciato che ne verranno «scavati molti altri».
(La Stampa Esteri)

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