mercoledì 30 luglio 2014

Conflitto Israele-Palestina: il ruolo dell'intelligence nello scontro tra IDF e Hamas...





Di Stefano Consiglio
Sono passate oltre tre settimane dall'inizio del conflitto tra Palestina e Israele. Da quando lo scorso 7 luglio le due parti hanno cominciato a "spararsi" addosso, brevi tregue umanitarie hanno fatto da comparsa in una scena in cui i protagonisti incontrastati sono i razzi lanciati da Hamas e le bombe sganciate da Israele. Gli armamenti di Israele e di Hamas non comprendono solamente armi, più o meno potenti, da scagliare contro il nemico. Sia l'IDF (Israeli Defence Force) sia Hamas, infatti, utilizzano uno strumento più sottile che ha sempre avuto una grande rilevanza nelle varie guerre combattute dall'uomo: l'intelligence.


Per quanto riguarda Hamas, i guerriglieri palestinesi utilizzano i tunnel sotterranei scavati nella Striscia di Gaza per compiere rapidi blitz in territorio israeliano. Per scegliere il luogo migliore dove sferrare l'attacco, i leader di Hamas hanno creato una divisione incaricata di svolgere un'attività di sorveglianza e ricognizione. Il suo scopo è quello di identificare i soldati dell'IDF in modo che questi possano essere acquisiti come bersagli o dai miliziani addetti al lancio dei razzi oppure dai commando che operano attraverso i tunnel. La capacità di Hamas di svolgere un'intensa attività di intelligence risulta, tuttavia, fortemente condizionata dalla scarsità delle risorse a disposizione e dai continui bombardamenti compiuti dall'aviazione israeliana nella Striscia di Gaza.

Lo Stato di Israele, a differenza di Hamas, ha a disposizione un servizio di intelligence, il Mossad, che non solo è ramificato su tutto il territorio israeliano ma è anche dotato di ampie risorse che ne garantiscono la completa operatività. Il Mossad venne creato da David Bengurion, la prima persona ad essere eletta Primo ministro di Israele, nel 1949. Operativo dal 1951, il motto dell'agenzia è: "per mezzo dell'inganno faremo la guerra". Inizialmente questo servizio di intelligence ebbe come scopo primario di dare la caccia ai nazisti scappati dalla Germania dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ad oggi il Mossad opera nell'ambito della lotta al terrorismo e raccoglie ogni informazione potenzialmente capace di danneggiare lo Stato di Israele. Quando c'è la necessità, inoltre, i membri del Mossad possono compiere attività paramilitari andando ad affiancare o a supportare i militari dell'IDF nelle loro incursioni in territorio straniero. Una delle questioni più controverse riguarda il fatto che il Mossad risponde delle sue azioni direttamente al Primo ministro e non, come accade normalmente, al ministro dell'Interno o al ministro della Difesa. Oltre al Mossad nello Stato di Israele sono presenti altri due servizi di intelligence: lo Shin Bet, competente per la sicurezza interna della nazione, il controspionaggio e il servizio delle forze armate; e  l'Aman, che invece è responsabile per la raccolta e l'analisi delle informazioni aventi carattere militare.

Per dare un'idea del modus operanti del Mossad basti pensare a cosa accadde in Giordania nel 1997 quando i servizi segreti israeliani tentarono di assassinare Khaled Mashal, attuale capo di Hamas, che all'epoca dei fatti era il rappresentante dell'organizzazione in Giordania. Il 25 settembre 1997 agenti del Mossad intercettarono Khaled Mashal e gli iniettarono nell'orecchio il Fentanyl, un potente analgesico oppioide 100 volte più potente della morfina. In che modo i servizi segreti israeliani volessero liberarsi di Mashal è poco chiaro, ciò che è rilevante è che poco dopo la cattura del leader di Hamas i servizi di sicurezza della Giordania identificarono agenti del Mossad travestiti da turisti canadesi e li arrestarono. In cambio del loro rilascio un medico israeliano venne inviato ad Amman per iniettare un antidoto a Khaled Mashal e liberarlo. Questa è solo una delle numerosissime azioni compiute dal Mossad, che attualmente ha come scopo primario quello di raccogliere informazioni sulle organizzazioni arabe operanti sul pianeta.

Nelle ultime tre settimane il Mossad sta compiendo un'intensa attività d'intelligence, infiltrandosi nel territorio palestinese grazie alle aperture create dalle forze di sicurezza israeliane, che dal 18 luglio scorso hanno lanciato un attacco di terra contro la Striscia di Gaza. Secondo le ultime dichiarazioni rilasciate da Hamas il Mossad non agirebbe solamente tramite i suoi agenti ma anche reclutando spie tra le fila palestinesi. Il 28 luglio scorso un numero non identificato di spie è stato giustiziato da Hamas, che aveva inviato miliziani  delle brigate Ezzedin al-Qassam a seguirli. In questo violento conflitto, che ha causato oltre mille morti tra la popolazione palestinese, le attività di intelligence non fanno altro che rendere più difficile il consolidamento di una tregua duratura, alimentando il sospetto e spingendo entrambe le parti a reagire alle infiltrazioni di spie con nuovi attacchi contro il proprio nemico. 


(International Business Times)

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