martedì 17 giugno 2014

Brasile 2014: l'ombra del mondiale sulle elezioni presidenziali...







Di Luca Lampugnani | 17.06.2014 09:32 CEST
Con buona probabilità la presidentessa del Brasile, Dilma Rousseff, si aspettava i sonori fischi che l'hanno accolta nello stadio Itaquerao di San Paolo, dove il 12 giugno la formazione di casa ha battuto per 3 a 1 gli undici della Croazia. Tuttavia, non va dimenticato che all'interno della struttura, biglietto alla mano, erano i brasiliani upperclass, coloro cioè che si sono potuti permettere i costi dell'ingresso al match. Al contrario, lontani dallo spettacolo e dal bel gioco, sono rimasti i cittadini che da un anno a questa parte riempiono piazze, si organizzano in manifestazioni e scioperi, protestano in sostanza contro un evento che ritengono troppo dispendioso, un mondiale che ha portato via investimenti laddove erano più necessari.
Quei fischi, così come le continue rivolte, sono a tutti gli effetti un avvertimento che Rousseff comprende fin troppo bene: se la Coppa del Mondo sarà gestita malamente, se il Paese non ne uscirà 'migliore' (definizione che varia da persona a persona, ovviamente), le ricadute politiche si faranno sentire quanto prima. Ad ottobre, precisamente, quando gli elettori brasiliani saranno chiamati alle urne per le elezioni presidenziali dove la Rousseff, in carica dal 2010, cerca il suo secondo mandato. E come non è difficile immaginare la buona riuscita della FIFA World Cup, la seconda che si gioca nella patria del calcio dopo l'edizione del 1950, peserà come non mai sul voto.
Sicuramente le premesse, in questo senso, non sono delle migliori. Secondo più sondaggi, condotti tanto da quotidiani brasiliani quanto da istituti internazionali, il 'mundial' non è certo ben visto. Stando al Folha de S.Paulo, ad esempio, il 90% degli intervistati sostiene che l'organizzazione dell'evento sia pregna di corruzione, mentre il 66% è convinto che il Paese ne otterrà più svantaggi che vantaggi. Come se già questi numeri non bastassero per dare un contorno piuttosto chiaro dei sentimenti brasiliani verso la 'Copa', il Pew Research apre la doccia fredda definitiva: nel luogo simbolo del calcio, la decisione di ospitare il mondiale è stata definita pessima da 6 brasiliani su 10.
Malcontento, questo, che sembra riflettersi sempre di più sul gradimento della Rousseff. Come riporta Al Jazeera, una ricerca dell'istituto Datafolha ha rivelato il 6 giugno che coloro che avevano dichiarato la loro preferenza per la presidentessa erano calati dal 44 al 34%. Dato questo, che nonostante tutto conferisce la vittoria virtuale alla Rousseff, considerando che i suoi due principali concorrenti Aecio Neves e Eduardo Campos, stanno rispettivamente al 19 e al 7%. Eppure non va dimenticato che, sempre stando al Datafolhaalmeno il 30% dei brasiliani è attualmente indeciso sul voto, lasciando aperta ogni possibilità per il prossimo ottobre. Inoltre, sostiene il direttore dell'istituto Alessandro Janoni, questa percentuale di incertezza è la più alta nella storia del Brasile, ed è direttamente collegabile a quanto gravita attorno alla Coppa del Mondo.

(International Business Times)

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