E l'esercito vero non interviene accampando problemi burocratici
300 persone massacrate in tre villaggi da militanti Boko Haram vestiti da soldati, l’esercito è impotente.
IL MASSACRO CONTINUA - Continuano i massacri da parte dei Boko Haram nella regione Nord-orientale del Borno, già teatro di altri egregi massacri e del rapimento di oltre 200 alunne di una scuola nell’aprile scorso. La tattica è la solita, i militanti hanno attaccato in serie alcuni piccoli villaggi facendo strage e saccheggiando come potevano.
IL TRAVESTIMENTO - I militanti questa volta erano vestiti da soldati dell’esercito, quelli che attendevano gli abitanti che erano stati messi avvisati dell’attacco e avevano chiesto aiuto ai militari, che come accade spesso invece non sono intervenuti con tempestività accampando problemi burocratici e il bisogno di ordini dai comandi.
IMPUNITI - La zona è scarsamente presidiata dall’esercito e povera d’infrastrutture, tanto che ci sono voluti alcuni giorni perché la notizia giungesse alla capitale Maiduguri e successivamente fosse confermato da Mohammed Ali Ndume, senatore eletto nella regione, e da fonti militari rigorosamente anonime. Appena pochi giorni fa un’inchiesta si è abbattuta su alcuni ufficiali nigeriani che, dai generali in giù, avrebbero intrattenuto affari con i Boko Haram, vendendo loro informazioni, ma anche armi e dotazioni dell’esercito.
TRA L’ESERCITO E I BOKO HARAM - Negli ultimi 5 anni i Boko Haram hanno ucciso quasi 2.000 persone, ma l’esercito è riuscito a fare di meglio, colpendo però raramente i militanti,più spesso indulgendo nella punizioe di comunità e persone ritenute vicine agli islamisti. Il conflitto ha spinto a fuggire di casa circa 750.000 nigeriani, ora profughi altrove. Gli ultimi attacchi, nei pressi di Gwozache è un centro amministrativo importante nella regione, seguono le esecuzioni di alcuni emiri locali che di recente avevano levato la loro voce contro il gruppo, che non appare per niente impressionato né dalla reazione del governo nigeriano, né dall’aiuto che sta ricevendo da parecchi paesi che spingono per la liberazione delle ragazze rapite.
(Il Giornalettismo)


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