Kabul, 15 giugno 2014 - Ancora sangue sulle elezioni presidenziali afghane. È di 11 morti, fra cui quattro dipendenti della commissione elettorale, il bilancio dell’esplosione di un ordigno artigianale avvenuta su una strada nel nord dell’Afghanistan, precisamente ad Aybak, capoluogo della provincia di Samangan.
Lo scoppio ha investito un minibus e le vittime sono sei donne, un bambino e quattro uomini. Lo riferisce il portavoce del governo provinciale, Sediq Azizi, precisando che l’attentato è avvenuto ieri sera, cioè dopo la giornata di ballottaggio delle elezioni presidenziali.
Nella provincia di Herat i talebani hanno tagliato le dita a 11 civili per punirli di essere andati a votareper il ballottaggio delle elezioni presidenziali. Lo riferisce la polizia locale. I talebani avevano avvertito i cittadini di non andare alle urne.
IERI SERIE DI ATTACCHI SEGGI - Sono 60 i militanti rimasti uccisi ieri in attacchi compiuti in Afghanistan, nel giorno del ballottaggio. Lo ha reso noto il ministro dell’Interno Mohammad Umar Daudzai, aggiungendo che una serie di razzi e altri attacchi hanno causato la morte di 47 persone, inclusi 20 civili e un dipendente della commissione elettorale.
IL VOTO - Circa sette milioni di afghani, il 52% sul totale degli aventi diritto, hanno votato nel ballottaggio per le presidenziali in Afghanistan. Lo ha reso noto la Commissione elettorale indipendente. “Il 38% dei votanti è costituito da donne e il 62% da uomini”, ha spiegato il capo della Commissione, Ahmad Yousuf Nuristani.
IL BALLOTTAGGIO - A contendersi la successione di Hamid Karzai ci sono Abdullah Abdullah, che ha ottenuto il 47% dei voti al primo turno, e Ashraf Ghani Ahmadzai, ex funzionario della Banca mondiale e ministro delle Finanze.
(QN)
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