domenica 6 luglio 2014

Libia: rapito tecnico italiano, verifiche in corso Unità di crisi della Farnesina al lavoro...





Marco Vallisa, tecnico italiano che lavora in Libia, è irreperibile da sabato mattina insieme a due colleghi stranieri. La tv Libya International Channel riferisce che i tre - tutti dipendenti della ditta di Modena "Piacentini Costruzioni" - sono scomparsi a Zuwara, nell'ovest della Libia. 
Il Governo di Tripoli pensa che i tre tecnici stranieri - un italiano, un bosniaco e un macedone - scomparsi ieri in Libia siano stati rapiti. Lo riporta l'emittente panaraba Al Arabiya citando un funzionario del governo libico. La Farnesina da parte sua conferma che il connazionale Marco Vallisa è tutt'ora irreperibile e che tutte le verifiche sono ancora in corso.
Il tecnico piacentino è sposato e ha tre figliSono ore di ansia a Roveleto di Cadeo, nel Piacentino, dopo il sequestro in Libia di Marco Vallisa, 53 anni, tecnico specializzato della Piacentini Costruzioni di Modena. Era assieme ad altri due colleghi, il macedone Emilio Gafuri e il bosniaco Petar Matic.

Vallisa, esperto in costruzioni e perforazioni, vive nella cittadina emiliana con la moglie Silvia Bolzoni, farmacista del paese e consigliere comunale nel gruppo di maggioranza, e i tre figli, che frequentano le scuole elementari. I familiari però non sono a casa e a fare da tramite e filtro è il sindaco, Marco Bricconi: "Sono in costante contatto con la moglie di Vallisa - dice - Naturalmente c'è apprensione, non solo tra i congiunti ma in tutta Cadeo". Marco Vallisa, ricorda il sindaco, è in Libia "da uno o due mesi, ma aveva già avuto esperienze di lavoro all'estero". Fino a qualche tempo fa era stato titolare di una ditta, la Edilpali, che tra l'altro nel 2009 aveva realizzato le fondamenta del ponte provvisorio sul Po, dopo il crollo di quello sulla via Emilia, poi era andato a lavorare per la Piacentini. "Marco - aggiunge Bricconi - è una persona molto capace, esperto in meccanica e opere di perforazione, ed è anche molto generoso nei rapporti umani".

Vallisa ha anche una forte passione per la politica: nel '95 si era candidato sindaco con la lista 'Cadeo riparte' ed era poi entrato in consiglio nei banchi della minoranza, nel 2006 aveva appoggiato un altro candidato alla poltrona di primo cittadino. Anche nella chiesa del paese, che conta circa 6.200 abitanti, non si parla che di Vallisa. "Per la famiglia di Marco la parrocchia è come una seconda casa - dice don Umberto Ciullo - Potete immaginare come ci sentiamo". Circa 150 persone erano riunite ieri sera in parrocchia per la consueta 'pizzata' mensile: è stata avanzata l'ipotesi di un momento di preghiera per Vallisa.
Parroco Cadeo, ci opprime il pensiero di Marco
"Non possiamo negare che oggi ci opprima il pensiero del nostro concittadino Marco, che è in Libia. Il pensiero alla sua situazione è un'oppressione". Lo ha detto ai fedeli il parroco di Cadeo, don Umberto Ciullo, durante l'omelia della Messa domenicale nella chiesa di Santa Teresa Benedetta della Croce, riferendosi alla vicenda di Marco Vallisa. "Diciamo al Signore: 'Abbiamo bisogno di ristoro, abbiamo bisogno che tu lo protegga'".
(ANSA)

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