mercoledì 16 luglio 2014

Giordania: in aumento i rifugiati siriani costretti alla prigione del matrimonio precoce...





Di Luca Lampugnani 
Tendenza in aumento ormai da due anni, il matrimonio precoce è una realtà radicata tra i rifugiati siriani in Giordania.

Secondo l'UNICEF, che a tal proposito ha pubblicato un report in vista del GIRL SUMMIT 2014 - evento questo che punta alla sensibilizzazione rispetto al problema delle spose bambine e delle mutilazioni genitali femminili -, all'incirca un terzo dei matrimoni che vengono celebrati tra le oltre 600 mila persone fuggite da Damasco, registrati presso un apposito tribunale della Giordania, coinvolgono bambini che non hanno ancora compiuto il diciottesimo anno di età. Dato, questo, sensibilmente cresciuto rispetto al 18% del 2012 e al 25% del 2013, da guardare tutti comunque rigorosamente al ribasso a causa delle non poche unioni che non vengono 'ufficializzate' e che non sono quindi rintracciabili.
Vera e propria violazione dei diritti umani, non va tuttavia dimenticato che il matrimonio precoce è sempre stato largamente accettato da vaste fette della popolazione siriana. Come in altri Paesi, infatti, il fenomeno altro non è che il riflesso di credenze culturali ben radicate, basate principalmente su fattori sociali - l'inferiorità della donna, qualunque sia la sua età - ed economici. Prima dello scoppiare della guerra nel 2012, scrive l'UNICEF, il 13% di tutti i matrimoni che si celebravano in Siria interessavano minorenni, percentuale ovviamente colata a picco durante gli scontri tra le Forze Armate di Bashar al-Assad e il fronte ribelle.
Eppure, come viene sottolineato nel report dell'agenzia ONU per i diritti dell'infanzia, questo ritorno al passato che si registra nei campi rifugiati della Giordania preoccupa e non poco. Secondo Robert Jenkins, rappresentante UNICEF ad Amman, "le ragazze che si sposano prima dei 18 anni rischiano maggiormente di subire complicanze durante la gravidanza e di subire abusi. A causa della bassa scolarizzazione, inoltre, queste sono costrette ad opportunità economiche decisamente limitate, condannate quindi a rimanere intrappolate in un circolo vizioso di povertà".

Spose bambine, una panoramica

"Per matrimonio precoce si intende un matrimonio contratto prima di compiere 18 anni. Tale unione viene generalmente considerata espressione di una violazione dei diritti umani", scrive l'UNICEF. Secondo i dati più recenti di quest'ultima, ad oggi sono all'incirca 70 milioni le ragazze, tra i venti e i ventiquattro anni, che si sono sposate prima della maggiore età. Dato, questo, che riguarda solamente i cosiddetti Paesi in via di sviluppo, esclusa la Cina, tanto che i tassi di incidenza più alti si registrano in Asia meridionale e nell'Africa sub sahariana, rappresentanti rispettivamente del 46 e del 37% del totale. Se tale tendenza si confermerà anche per i prossimi anni, non conoscendo quindi un freno davvero efficacie, entro il 2020 saranno 142 milioni le bambini che convoglieranno a nozze, 14,2 milioni ogni anno e 37 mila ogni giorno.

(International Business Times)

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