Di Luca Lampugnani
Dalla capitale spagnola reclutavano ed addestravano militanti pronti ad unirsi alle fila dell'ISIL, gruppo jihadista che combatte in Siria contro le Forze di Bashar al-Assad e che in Iraq continua a conquistare città nel tentativo di costruire un califfato tra i due Paesi. Nella notte tra domenica e lunedì, rende noto un comunicato del ministero dell'Interno di Madrid, la Polizia Nazionale ha messo agli arresti nove persone riuscendo a smantellare quella che si è rivelata essere una vera e propria rete internazionale con ramificazioni in Marocco, Francia e Tunisia.
Da qui i combattenti venivano inviati a Damasco o a Baghdad, indottrinati alla Jihad e pronti a morire per essa. In manette, oltre a marocchini e spagnoli, sono finiti anche un cittadino argentino e un bulgaro, entrambi in procinto di partire nei prossimi giorni per l'Iraq o la Siria. Stando ad alcuni documenti sequestrati nella notte insieme ad una grande quantità di materiale informatico, gli ultimi arrivati a destinazione sarebbero, una decina di giorni fa, due miliziani fatti passare attraverso la Turchia. Gli addestramenti, scrive El Pais, avvenivano nelle vicinanze della città di Ávila, capoluogo dell'omonima provincia nella regione di Castiglia e León, all'incirca a 100 chilometri da Madrid.
Tra i presunti leader della rete, agli arresti è finito anche Lahcen Ikassriem, 47enne marocchino già catturato nel 2001 in Afghanistan e rimasto detenuto a Guantanamo fino al 2005. Allora, riporta El Mundo, l'uomo fu estradato in Spagna dove la Corte Suprema, per insufficienza di prove, fece cadere tutte le accuse che lo volevano legato alla cellula di Abu Dah Dah, vera e propria apripista del qaedismo in terra spagnola. Ikassriem, sposato e con una figlia, secondo quanto scrivono i quotidiani di Madrid sarebbe stato catturato presso la sua abitazione a Conception, quartiere della capitale spagnola, distante 600 metri da un deposito affittato dall'uomo e dove sono stati trovati computer e altro materiale posto sotto sequestro. Sarebbe invece riuscito a sfuggire alle mani della Polizia Nazionale il fratello di uno dei presunti colpevoli delle stragi madrilene del 2004, Mohamed Al Falah, scappato dalla Spagna lo stesso anno e in seguito morto suicida in Iraq.
L'operazione, che ovviamente vede le indagini ancora aperte nel tentativo di colpire ancora più a fondo la rete, non è la prima di quest'anno in Spagna - "è la quarta negli ultimi 24 mesi", scrive El Pais. Verso la fine di maggio, infatti, l'intelligence madrilena era riuscita a bloccare un'analoga organizzazione che operava da Melilla, enclave spagnola in terra marocchina e nota soprattutto per il passaggio dei migranti che dall'Africa tentano di entrare in Europa. In precedenza, inoltre, il 14 marzo le forze dell'ordine spagnole e marocchine erano riuscite a mettere le mani su di una rete di reclutamento che aveva come basi operative la già citata Melilla e la città di Malaga.
Stando a quanto scrive il già citato quotidiano, ad oggi sarebbero almeno 50 i miliziani spagnoli che combattono in Siria contro l'Esercito di Assad. Nel corso degli ultimi tre anni, si evince dai dati diffusi dal ministero dell'Interno, sono state arrestate 48 persone sospettate di avere legami con l'Islam estremista dei gruppi impegnati a Damasco e a Baghdad, in prevalenza uomini con un'età compresa tra i 17 e 40 anni.
(International Business Times)

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