mercoledì 18 giugno 2014

Siria, Alfano: 30 italiani combattono nel conflitto Fenomeno dei foreign fighters in aumento. Europa in allarme....





Sono circa 30 i soggetti residenti in Italia che si sono recati in Siria per combattere, otto dei quali vi hanno trovato la morte. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, al question time, assicurando che il fenomeno è attentamente seguito.
Il ministro ha spiegato che «sono circa 2.300, secondo stime di Europol, i giovani estremisti islamici che dai Paesi dell'Unione europea hanno raggiunto la Siria per unirsi alle diverse formazioni attive in quel conflitto». Tra gli italiani anche Giuliano Delnevo, convertitosi all'Islam, morto in Siria nel giugno del 2013.
FENOMENO DEI FOREIGN FIGHTERS.Dal fenomeno dei 'foreign fighters', ha aggiunto Alfano, pare si sia generato anche il tragico attentato stragista del 24 maggio scorso al Museo ebraico di Bruxelles.
«Con il supporto informativo della nostra intelligence e il coordinamento dell'Autorità giudiziaria, sono costantemente monitorati vari soggetti sospettati di essere intenzionati a prendere parte al conflitto siriano».
COOPERAZIONE FRA I PAESI UE. Sotto il profilo della cooperazione in ambito Ue, Alfano ha evidenziato «come la delegazione italiana al Gruppo Terrorismo, in vista del semestre di presidenza italiana del Consiglio europeo, abbia già diffuso tra gli Stati membri un progetto finalizzato alla costituzione di una Squadra multinazionale ad hoc, iniziativa accolta con particolare favore dal Coordinatore europeo per la lotta al terrorismo Gilles de Kerchove. In sintesi, il progetto prevede la creazione di stabili gruppi di lavoro formati da investigatori dei diversi Paesi interessati al fenomeno perché possano scambiarsi tempestive informazioni nonché pianificare e attuare idonei meccanismi di contenimento della minaccia».
72 ATTACCHI ALLE SEDI DEL PD. Alfano ha poi spostato l'attenzione sul fronte interno, spiegando che ci sono state 72 azioni delittuose dall'inizio dell'anno contro sedi del Pd. Dietro questi atti sembra esserci l'antagonismo, soprattutto di estrazione anarchica, che così intende opporsi alla politica governativa nazionale del partito. «Le forze dell'ordine sono costantemente impegnate nelle attività di vigilanza e di protezione delle sedi dei partiti, in particolare, in questa fase, a quelle del Pd».
Mercoledì, 18 Giugno 2014
(Lettera 43)

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