martedì 10 giugno 2014

ARMI CHIMICHE SIRIANE, SALTA LA TAPPA IN ITALIA?...





Non è salpata col carico a suo tempo previsto la Taiko, alla quale, dopo mesi di sosta a Latakia, è stato ordinato di dirigere verso la Finlandia e gli Stati Uniti per consegnare parte dell'arsenale chimico di Assad da inertizzare lontano dalla Siria.
Sulla nave norvegese, secondo quanto riferito a WikiLao, ci sono una settantina di container con circa 400 tonnellate di sostanze di priorità 2, pari al 60 per cento del loro totale.
Nel comunicare la partenza della Taiko, Ahmet Üzümcü, il direttore generale dell'OPAC, l'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche, ha invitato le autorità di Damasco a "completare la rimozione" della restante parte dell'arsenale "il pù presto possibile".
L'Ark Futura - che dovrebbe fare tappa a Gioia Tauro per il trasbordo di agenti pericolosi sull'americana USS Cape Ray, ora nel porto spagnolo di Rota - resta per il momento attraccata a Latakia con 100 container, all'interno dei quali è stato stipato, con la cura dettata dal caso, il 96.7 per cento del materiale di priorità 1.
ll fatto è che, carte burocratiche e polizze assicurative alla mano, anche il cargo danese dovrebbe lasciare il porto siriano a breve. Si allungherebbero ulteriormente, dunque, i tempi per la distruzione effettiva dell'arsenale chimico di Bashar al-Assad individuato.
Fonti qualificate riferiscono di un centinaio di tonnellate di sostanze tossiche ferme ad Al Sin. Il sito è stato raggiunto di recente da alcuni elicotteri con i quali vi sono stati portati materiali per il delicatissimo imballaggio. La spedizione per via aerea si è resa necessaria perché, soprattutto a detta dei governativi, muoversi su gomma è ancora troppo pericoloso all'interno della Siria. Il medesimo discorso si fa per il successivo tragitto Al Sin-Latakia.
Fra le ipotesi ventilate in questi giorni a porte chiuse c'è anche quella secondo la quale la tappa di Gioia Tauro verrebbe cancellata, con l'arrivo nel porto siriano direttamente della Cape Ray (che trasporta sistemi di idrolisi pronti all'uso). Si è parlato anche di un trasferimento delle sostanze fuori dalla Siria con una nave russa o di un trasporto fino alla zona del Libano controllata dai caschi blu della missione UNIFIL.
(Foto: REUTERS)

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