giovedì 15 maggio 2014

Strage in una miniera turca, 282 morti. Scontri a Smirne Ankara non accetta offerte aiuto estero...





Il capo dello stato turco Abdullah Gul e' giunto a Soma, teatro del grave incidente costato gia' la vita a 282 minatori, riferisce la stampa di Ankara. Il presidente turco deve fra l'altro visitare l'ospedale della citta', dove sono ricoverati numerosi minatori feriti. Ieri si sono recati sul luogo del piu' grave disastro industriale della Turchia moderna il premier Recep Tayyip Erdogan e il capo dell'opposizione Kemal Kilicdaroglu. Si tratta del peggiore disastro industriale nella storia della Turchia moderna. Il numero dei morti con ogni probabilità continuerà ad aumentare. Decine di minatori sono ancora intrappolati.
Il governo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. Ieri ci sono state manifestazioni di protesta a Ankara e Istanbul, con scontri con la polizia, ma anche a Soma dove i parenti delle vittime hanno duramente contestato il premier Recep Tayyip Erdogan. La polizia turca oggi e' intervenuta con la forza a Smirne pr disperdere circa 20mila manifestanti che denunciavano le responsabilita' del governo nel disastro della miniera di Soma, che ha fatto gia' 282 morti, riferisce l'agenzia Dogan. Il presidente del sindacato Disk, uno dei piu' importanti del paese, Kani Beko, ha dovuto essere ricoverato dopo la carica della polizia contro i manifestanti.
Altre manifestazioni di protesta sono previste in altre citta' turche, in particolare ad Ankara e Istanbul, teatro gia' ieri di incidenti fra dimostranti e polizia. Diversi sindacati hanno proclamato una giornata di sciopero oggi per protestare in particolare contro le carenze nella sicurezza delle miniere del paese e denunciare le responsabilita' del governo del premier Recep Tayyip Erdogan nel disastro di Soma, il piu' grave nella storia della Turchia moderna. In visita a Soma, Erdogan e' stato contestato ieri dai parenti dei minatori morti o ancora intrapolati in fondo alla miniera, con pochssime speranze di uscirne vivi, che lo hanno accolto con fischi e grida di "dimissioni". Un lutto nazionale di tre giorni e' stato proclamato ieri in Turchia.
Ha suscitato la rivolta delle reti sociali una fotografia che mostra un consigliere del premier turco Recep Tayyip Erdogan mentre prende a calci un manifestante a terra a Soma, teatro del disastro costato la vita ad almeno 282 minatori, riferisce oggi la stampa di Ankara. Nella foto il consigliere del premier Yusuf Yerkel, in un elegante gessato, camicia bianca, e cravatta grigia, si prepara a dare un calcio a un uomo tenuto a terra da due militari. L'episodio, spiega Hurriyet online, si e' verificato ieri dopo che decine di parenti dei minatori morti o tuttora intrappolati in fondo alla miniera con poche speranze di uscirne vivi avevano contestato Erdogan, giunto nel pomeriggio sul luogo della tragedia, colpendo la sua auto e gridando "dimissioni". Secondo testimoni citati dal giornale, Yerkel avrebbe colpito a calci l'uomo a terra tre o quattro volte.
Le autorita' turche non hanno accettato le offerte di aiuto venute da diversi paesi stranieri, riferisce Hurriyet online. La direzione disastri Afad ha respinto le offerte di assistenza straniere ritenendo di non avere bisogno di aiuto. A due giorni dall'esplosione all'origine del disastro, decine di minatori sono ancora intrappolati nelle gallerie della miniera. Le speranze che ci siano ancora sopravvissuti sono ridotte praticamente a zero. Diversi paesi, fra cui Israele, Usa, Grecia, Germania, Francia, Italia, Polonia, Iran, come pure l'Ue, hanno offerto assistenza alla Turchia.
(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento