Vietato uscire di casa. Mezzi filorussi verso l'aeroporto. Kiev tenta lo sfondamento. Via le tende a Maidan.
Dopo la battaglia per il controllo dell'aeroporto di Donetsk e le numerose vittime tra i ribelli filorussi, la città è rimasta al centro dell'operazione antiterrorismo dell'esercito ucraino.
Quindi per evitare le vittime tra i civili, le autorità dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk hanno confermato nella mattinata del 28 maggio che è in vigore il coprifuoco dalle 20 alle 6 del mattino in tutta la città. La misura è stata annunciata nel tardo pomeriggio del 27 maggio, ma non è stata applicata nell'immediato.
PERICOLOSO USCIRE DI CASA. È estremamente pericoloso uscire di casa nell'orario del coprifuoco, hanno sottolineato i ribelli. È necessario avere con sé la carta di identità, ha ribadito l'ufficio stampa dei separatisti. Durante il coprifuoco è stata sospesa anche la circolazione dei mezzi pubblici. I leader dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk hanno chiesto agli abitanti della città di non lasciare le auto accanto agli uffici amministrativi.
COLONNA DI BLINDATI VERSO IL CENTRO. Gli accessi all'aeroporto di Donetsk sono rimasti bloccati dai separatisti. I filorussi hanno fatto sapere all'agenzia Ria Novosti che nella mattinata del 28 maggio nei pressi dello scalo si sono sentiti degli spari.
E potrebbe proprio essere l'aeroporto la destinazione finale di una colonna di mezzi, che hanno issato la bandiera russa, con circa 50 ribelli separatisti armati del 'Battaglione Vostok (est)' che si sta muovendo dalla zona orientale di Donetsk verso il centro. Lo hanno riferito testimoni oculari.
Per questo motivo il traffico in città è improvvisamente impazzito Decine di auto hanno inizato a sfrecciare a tutta velocità lungo uno dei viali principali di Donestk, in direzione ovest, zona considerata relativamente più sicura delle altre in città.
SPARI NELLA SEDE DELLO SBU. E raffiche di mitragliatrici sono risuonate anche nei pressi della sede dell'Sbu, i servizi segreti ucraini, sempre a Donetsk, secondo quanto hanno riferito numerosi testimoni oculari.
La sede si trova nei pressi del palazzo dell'amministrazione, occupata dai separatisti. Anche la sede dello Sbu è occupata dai ribelli. Altre sparatorie si stanno verificando in una strada parallela, Artyom street, in quella che appare un'offensiva delle forze ucraine nel tentativo di sfondare il 'fronte' nord della città.
MINATORI CON SEPARATISTI. Intanto, sempre la mattina del 28, nel centro di Donetsk si è svolta una manifestazione: circa 300 minatori si sono radunati intorno al monumento ai caduti della Seconda Guerra mondiale. Hanno deposto dei fiori al monumento alle vittime del fascismo e poi si sono diretti lungo la prospettiva Lenin verso la Piazza Lenin. Lo scopo della manifestazione è quello di condannare «la punitiva operazione militare delle forze ucraine».
PRETE SPARITO. Intanto altre persone sono sparite nell'Ucraina dell'Est. Si sono perse le tracce nella giornata del 27 maggio a Donetsk di un prete cattolico polacco, Pawel Witek. L'ha sostenuto la testata online OstroV. «C'è un'informazione non verificata: Pawel sarebbe trattenuto nella sede occupata dei servizi di sicurezza da membri della non riconosciuta Repubblica popolare di Donetsk», ha scritto OstroV. Nella notte del 27 maggio il prete era atteso in piazza Costituzione, dove vengono recitate quotidianamente delle preghiere per la pace in Ucraina, ma nessuno è riuscito a contattarlo.
SILENZIO SU OSSERVATORI OSCE FERMATI. Nessuna notizia neanche sulla sorte dei quattro osservatori dell'Osce, fermati il 26 maggio nei pressi di Donetsk. «Non sappiamo nulla, né dove siano. Abbiamo messo in guardia sul fatto che da Kiev ci si può aspettare di tutto». Così il leader dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin.
Quindi per evitare le vittime tra i civili, le autorità dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk hanno confermato nella mattinata del 28 maggio che è in vigore il coprifuoco dalle 20 alle 6 del mattino in tutta la città. La misura è stata annunciata nel tardo pomeriggio del 27 maggio, ma non è stata applicata nell'immediato.
PERICOLOSO USCIRE DI CASA. È estremamente pericoloso uscire di casa nell'orario del coprifuoco, hanno sottolineato i ribelli. È necessario avere con sé la carta di identità, ha ribadito l'ufficio stampa dei separatisti. Durante il coprifuoco è stata sospesa anche la circolazione dei mezzi pubblici. I leader dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk hanno chiesto agli abitanti della città di non lasciare le auto accanto agli uffici amministrativi.
COLONNA DI BLINDATI VERSO IL CENTRO. Gli accessi all'aeroporto di Donetsk sono rimasti bloccati dai separatisti. I filorussi hanno fatto sapere all'agenzia Ria Novosti che nella mattinata del 28 maggio nei pressi dello scalo si sono sentiti degli spari.
E potrebbe proprio essere l'aeroporto la destinazione finale di una colonna di mezzi, che hanno issato la bandiera russa, con circa 50 ribelli separatisti armati del 'Battaglione Vostok (est)' che si sta muovendo dalla zona orientale di Donetsk verso il centro. Lo hanno riferito testimoni oculari.
Per questo motivo il traffico in città è improvvisamente impazzito Decine di auto hanno inizato a sfrecciare a tutta velocità lungo uno dei viali principali di Donestk, in direzione ovest, zona considerata relativamente più sicura delle altre in città.
SPARI NELLA SEDE DELLO SBU. E raffiche di mitragliatrici sono risuonate anche nei pressi della sede dell'Sbu, i servizi segreti ucraini, sempre a Donetsk, secondo quanto hanno riferito numerosi testimoni oculari.
La sede si trova nei pressi del palazzo dell'amministrazione, occupata dai separatisti. Anche la sede dello Sbu è occupata dai ribelli. Altre sparatorie si stanno verificando in una strada parallela, Artyom street, in quella che appare un'offensiva delle forze ucraine nel tentativo di sfondare il 'fronte' nord della città.
MINATORI CON SEPARATISTI. Intanto, sempre la mattina del 28, nel centro di Donetsk si è svolta una manifestazione: circa 300 minatori si sono radunati intorno al monumento ai caduti della Seconda Guerra mondiale. Hanno deposto dei fiori al monumento alle vittime del fascismo e poi si sono diretti lungo la prospettiva Lenin verso la Piazza Lenin. Lo scopo della manifestazione è quello di condannare «la punitiva operazione militare delle forze ucraine».
PRETE SPARITO. Intanto altre persone sono sparite nell'Ucraina dell'Est. Si sono perse le tracce nella giornata del 27 maggio a Donetsk di un prete cattolico polacco, Pawel Witek. L'ha sostenuto la testata online OstroV. «C'è un'informazione non verificata: Pawel sarebbe trattenuto nella sede occupata dei servizi di sicurezza da membri della non riconosciuta Repubblica popolare di Donetsk», ha scritto OstroV. Nella notte del 27 maggio il prete era atteso in piazza Costituzione, dove vengono recitate quotidianamente delle preghiere per la pace in Ucraina, ma nessuno è riuscito a contattarlo.
SILENZIO SU OSSERVATORI OSCE FERMATI. Nessuna notizia neanche sulla sorte dei quattro osservatori dell'Osce, fermati il 26 maggio nei pressi di Donetsk. «Non sappiamo nulla, né dove siano. Abbiamo messo in guardia sul fatto che da Kiev ci si può aspettare di tutto». Così il leader dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin.
Mercoledì, 28 Maggio 2014
(Lettera 43)

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