Stamane il cooperante italo-svizzero è arrivato all’aeroporto di Ciampino. Ad accoglierlo il ministro degli Esteri Mogherini: “Sta bene e sta bene anche sua madre ma ora rispettate la loro riservatezza”. Il rilascio ieri al confine con la Turchia. Ad annunciarlo con un Tweet è stato il premier Renzi.
E’ stato nelle mani dell’Isil e torturato dai suoi militanti. A raccontarlo è stato lui stesso, citato dall’agenzia di stampa turca Anadolu, rivelando di aver visto, nei mesi in cui è stato in ostaggio, la bandiera dello «Stato islamico dell’Iraq e del Levante» e di essere stato spostato sei volte di prigione. È fitto di particolari il racconto di Federico Motka ascoltato dai pm della Procura di Roma a poche ore dalla sua liberazione. Il cooperante italo-svizzero è stato rilasciato lunedì in Siria dopo un rapimento durato oltre un anno. Stamane è stato sentito dal pm Elisabetta Ceniccola che procede per il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo.
Motka venne sequestrato il 12 marzo del 2013 ad Atmeh nel Nord della Siria. È stato liberato nella zona di confine con la Turchia. Il giovane è atterrato questa mattina a Ciampino dove è stato accolto dal ministro degli Esteri Federica Mogherini che ai giornalisti presenti ha dichiarato «sta bene, è molto provato, affaticato, sta bene lui, sta bene la mamma, è stata una gioia poterlo accogliere. Grazie al lavoro dei tanti che si sono impegnati in questo anno per arrivare a questo risultato». Il capo della diplomazia italiana ha anche chiesto di «rispettare la sua volontà di riservatezza e anche quella della famiglia».
Motka ha poi raggiunto in tarda mattinata gli uffici giudiziari di piazzale Clodio per sottoporsi all’atto istruttorio. Al pubblico ministero il cooperante che è apparso in buone condizioni, ha ricordato i fatti di cui è stato protagonista durante il sequestro.
L’annuncio della liberazione del cooperante italo-svizzero era giunto ieri durante una giornata di grande fermento per i risultati delle elezioni europee che vedevano il premier Matteo Renzi assoluto trionfatore alle urne . E proprio il presidente del consiglio ha voluto rendere nota l’avvenuta liberazione del giovane con un messaggio postato su Twitter: “Ho appena comunicato a Giovanna Motka che suo figlio Federico, sequestrato da oltre un anno, sta rientrando e sarà in Italia domani #acasa”.
Secondo informazioni diffuse in forma confidenziale al momento della sua scomparsa, Motka era stato rapito assieme a un cooperante francese, ma su questo oggi non si hanno conferme. Ad Atmeh Motka si trovava come coordinatore di interventi umanitari per conto dell’organizzazione non governativa francese Acted. In precedenza, aveva lavorato in altri territori di guerra e ad alto rischio, come l’Afghanistan.
Con la liberazione di Federico Motka, l’unico italiano scomparso in Siria e sulle cui sorti non si hanno notizie certe rimane Paolo Dall’Oglio, il gesuita italiano fatto prigioniero da miliziani qaedisti nel nord del Paese lo scorso 29 luglio.
(La Stampa)

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