Zona a maggioranza musulmana che lotta per la sua indipendenza.
VIOLENZE

Scontri nel Sud della Thailandia con morti e feriti. Secondo quanto si è appreso tre persone sono rimaste uccise e 52 hanno riportato ferite in una serie di esplosioni nella città di Pattani, nell'estremo Sud a maggioranza musulmana dove una guerriglia separatista ha causato quasi 6 mila morti negli ultimi 10 anni.
Le esplosioni - ne sono state contate 14 nel giro di pochi minuti - si sono verificate poco dopo le 19 di sabato 24 maggio nel centro della città, capoluogo dell'omonima provincia che insieme a quelle di Yala e Narathiwat è dal 2004 teatro di uno stillicidio di attacchi alle forze di sicurezza, a paramilitari ma anche a civili buddisti.
CONFLITTO SENZA FINE. Le tre province facevano fino a inizio Novecento parte di un sultanato incorporato poi dall'allora Siam, per oltre il 95% buddista.
Abitato in maggioranza da una popolazione di lingua ed etnia malay, di religione musulmana, il 'profondo Sud' non ha conosciuto tregua nelle violenze nonostante il forte dispiegamento di truppe thailandesi.
COLPA DEL VUOTO POLITICO. Nel 2013, i primi colloqui di pace con uno dei gruppi ribelli avevano rilanciato le speranze per una soluzione pacifica. Ma quelle trattative si sono progressivamente arenate, e l'assenza di un governo funzionante a Bangkok negli ultimi mesi - a causa della crisi politica sfociata con un colpo di stato - ha fatto tramontare qualsiasi possibilità di un accordo a breve.
Le esplosioni - ne sono state contate 14 nel giro di pochi minuti - si sono verificate poco dopo le 19 di sabato 24 maggio nel centro della città, capoluogo dell'omonima provincia che insieme a quelle di Yala e Narathiwat è dal 2004 teatro di uno stillicidio di attacchi alle forze di sicurezza, a paramilitari ma anche a civili buddisti.
CONFLITTO SENZA FINE. Le tre province facevano fino a inizio Novecento parte di un sultanato incorporato poi dall'allora Siam, per oltre il 95% buddista.
Abitato in maggioranza da una popolazione di lingua ed etnia malay, di religione musulmana, il 'profondo Sud' non ha conosciuto tregua nelle violenze nonostante il forte dispiegamento di truppe thailandesi.
COLPA DEL VUOTO POLITICO. Nel 2013, i primi colloqui di pace con uno dei gruppi ribelli avevano rilanciato le speranze per una soluzione pacifica. Ma quelle trattative si sono progressivamente arenate, e l'assenza di un governo funzionante a Bangkok negli ultimi mesi - a causa della crisi politica sfociata con un colpo di stato - ha fatto tramontare qualsiasi possibilità di un accordo a breve.
Sabato, 24 Maggio 2014
(Lettera 43)


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