Il Premier libico Ahmed Miitig
Ieri attacco alla casa del neo-Premier Miitig e furto di armi ed equipaggiamento militare statunitensi. Il Dipartimento di Stato americano avvisa: “Cittadini americani lasciate la Libia”. In arrivo nell’area la nave da guerra USS Bataan
Il caos libico non ha fine. Anzi peggiora sempre di più. Ieri uomini armati hanno attaccato a Tripoli la casa del neo Premier libico, Ahmed Miitig. “C’è stato un attacco con missili e piccole armi” ha detto un ufficiale che ha preferito restare anonimo. Il Primo Ministro e la sua famiglia erano in casa quando (alle tre del mattino) la loro abitazione è stata attaccata. Sono, però, rimasti illesi.
Le guardie di Miitig sono riuscite ad arrestare gli aggressori dopo una sparatoria. Non è ancora chiaro a quale milizia facciano parte. Il neo-Premier aveva ottenuto la fiducia del Parlamento ad interim domenica scorsa nonostante non sia ben visto dai tanti gruppi armati ribelli (ma anche all’interno dell’esercito) che imperversano nel Paese.
Dieci giorni fa il Parlamento libico era stato attaccato dalle milizie di Zintan vicine all’ex generale Khalifa Haftar. Haftar, considerato dalle autorità libiche un fuorilegge, mira alla cancellazione dei Fratelli Musulmani dal Paese, a cominciare proprio dal governo Miitiq, uomo d’affari vicino alla Fratellanza Libica.
Che a regnare in Libia sia l’anarchia è dimostrato anche dal furto di armi e di equipaggiamento militare avvenuto ieri in in una base libica dove gli Stati Uniti stanno addestrando le forze locali.
Dallo scorso anno Washington sta formando unità “anti-terrorismo” in vari paesi africani. Tra questi la Libia, la Mauritania, il Niger ed il Mali. Il tentativo è di estendere la guerra contro gli affiliati di al-Qa’eda in Africa, secondo quanto ha riportato il New York Times citando fonti militari.
Tuttavia i piani americani hanno spesso subito pesanti contraccolpi. Specialmente in Libia dove il furto di ieri – operato da gruppi ribelli – ha costretto gli ufficiali americani a cercare un sito più sicuro dove addestrare le forze locali.
La crisi che vive il grande Paese africano preoccupa seriamente Washington. Ieri il Dipartimento di Stato americano ha invitato i cittadini statunitensi presenti in Libia a lasciare il Paese perché la situazione è “instabile e imprevedibile”. E a conferma che le preoccupazioni americane non sono solo teoriche, ieri è arrivata nella regione la USS Bataan una nave da guerra con circa 1.000 marine a bordo e diversi elicotteri che dovrebbe intervenire nel caso in cui dovessero essere evacuati ufficiali a stelle e strisce.
(Nena News)
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