domenica 18 maggio 2014

Alluvione Balcani: quasi 40 i morti accertati tra Bosnia e Serbia, attese per stasera nuove inondazioni...





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In Serbia e Bosnia-Erzegovina, sconvolte da inondazioni devastanti – le piu’ gravi degli ultimi 120 anni – continuano senza sosta le operazioni di soccorso e evacuazione delle popolazioni minacciate dall’acqua alta e dalla piena dei fiumi. I morti accertati nei due Paesi balcanici sono finora una quarantina, ma il bilancio e’ destinato sicuramente ad aumentare dal momento che le autorita’ serbe hanno fatto sapere di non voler comunicare nuovi dati aggiornati per non creare panico e choc nella popolazione gia’ molto provata dalla furia delle intemperie.
bosniaIl timore di trovare tanti cadaveri col ritirarsi delle acque e’ stato espresso dal premier serbo Aleksandar Vucic. Il maggior numero di vittime, una trentina , si registra in Bosnia-Erzegovina, mentre in Serbia i morti di cui si ha notizia sono almeno sette. Decine di migliaia sono le persone costrette a lasciare le proprie case e evacuate in centri di raccolta, hotel, impianti sportivi e fieristici. Solo in Serbia - dove le regioni piui’ colpite sono quelle centrali e centroccidentali – gli sfollati erano fino a stamane oltre 22 mila, piu’ di 15 mila in Bosnia-Erzegovina, dove si moltiplicano frane e smottamenti rovinosi.
bosnia01La situazione piu’ critica resta quella lungo il corso del fiume Sava, che attraversa sia la Bosnia a nord sia la Serbia a est della capital Belgrado. In queste regioni sono in corso massicce operazioni di evacuazione anche in centri abitati importanti come Sremska Mitrovica (sito rilevante per l’ archeologia romana), Sabac, Obrenovac, tutti in Serbia. Grande attenzione viene rivolta alla difesa delle centrali termiche e elettriche, importanti per l’erogazione dell’energia elettrica. InSerbia sono ancora piu’ di centomila le famiglie senza energia. In Serbia con l’Esercito, appoggiato da mezzi pesanti e elicotteri, alle operazioni di soccorso partecipano migliaia di giovani e volontari giunti da ogni angolo del Paese. A Belgrado la piena della Sava, che in citta’ confluisce con il Danubio, e’ attesa per martedi o mercoledi’, e sono in corso operazioni di consolidamento degli argini. Si intensifica l’afflusso di aiuti dall’estero. Oggi sono giunti a Belgrado e a Nis (sud) altri due aerei russi con a bordo soccorritori e aiuti umanitari. Eulex, la missione europea in Kosovo, ha inviato un elicottero, aiuti in denaro e attrezzature tecniche per i soccorsi hanno inviato l’Italia e numerosi altri membri Ue, oltre a tutti I Paesi della regione balcanica.
Sabac01IN SERBIA OGGI ATTESE NUOVE INONDAZIONI -  Il premier serbo, Aleksandar Vucic, ha avvertito che una nuova inondazione e’ prevista per la serata di oggi nella localita’ di Sabac, sulla sponda occidentale del fiume Sava, nel centro del paese. “Sabac e’ al sicuro, abbiamo fatto tutto quello che potevamo”, ha detto Vucic, ringraziando tutte le squadre di salvataggio per il lavoro svolto. Circa diecimila persone da Belgrado, Novi Sad, Zrenjanin e altre citta’ del paese, inclusi serbi kosovari, hanno risposto all’appello lanciato venerdi’ scorso dal primo ministro per i soccorsi agli alluvionati. “I serbi hanno dimostrato di essere un grande popolo”, ha detto Vucic durante una conferenza stampa al termine di un incontro con il presidente della Repubblica Srpska, Milorad Dodik. Il premier serbo ha aggiunto che attualmente la priorita’ e’ proteggere la centrale termica di Obrenovac, situata nell’area metropolitana di Belgrado, dove sono stati inviati personale tecnico e mezzi meccanizzati per impedire nuove esondazioni. Da 46 ore, squadre dell’esercito e del ministero dell’Interno, oltre che personale proveniente dall’estero, sono al lavoro in tutto il paese per fornire soccorso agli alluvionati. Vucic ha ringraziato in particolare Russia, Slovenia, Bulgaria e Germania per gli aiuti forniti. Nell’incontro con Dodik, il capo del governo serbo ha discusso di come “uscire dalla situazione critica” dovuta alle inondazioni anche inBosnia.

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